percorso a cura di Piero Patteri 

L'applicazione della meccanica quantistica all'interpretazione dei tradizionali problemi della struttura atomica, a partire dalla metà degli anni venti, fu una serie di successi esaltanti, che consolidarono la convinzione di aver fatto il passo decisivo nella conoscenza delle leggi della natura. Si era aperta la porta alle comprensione del comportamento della materia alle dimensioni atomiche e subatomiche. Il successo era tale che ...

"L'avvento della meccanica quantistica, nell'opinione di Fermi e Rasetti e anche di Corbino, segnava l'esaurirsi della fisica atomica. Una volta che le questioni fondamentali che riguardavano gli atomi erano state risolte, il futuro era nell'esplorazione del nucleo o di strutture complesse, fino a giungere in ultimo alla biologia."

Emilio Segré, ibidem

Le ricerche in fisica nucleare erano molto più promettenti perché nel mondo subatomico appariva una serie di fenomeni del tutto nuovi (nuove particelle, energia mancante ai bilanci energetici, trasformazioni dal nucleo di un elemento a quello di un altro). Tutto ciò poteva mettere in discussione sia la validità della meccanica quantistica, accertata a dimensioni atomiche, vale a dire a un centomilionesimo di cm, ma non ancora provata alle dimensioni del nucleo atomico che è ancora centomila volte più piccolo, sia addirittura alcuni principi basilari della fisica, come la conservazione dell'energia.

"Non fu un capriccio o il desiderio di seguire una moda, ma il risultato di un piano deliberato che Fermi e i suoi amici discussero vigorosamente, e talvolta anche animatamente."

Emilio Segré, ibidem

La conversione allo studio della fisica nucleare sarebbe costato un considerevole sforzo per il mondo della fisica sperimentale italiana, che aveva nella spettroscopia atomica il suo punto di forza, nonché le uniche esperienze e dotazioni strumentali di buon livello. Per questo motivo gli sperimentali del gruppo partirono per dei periodi di 'apprendistato nucleare' durati vari mesi nei laboratori inglesi, tedeschi e americani dove erano state messe a punto le nuove tecniche necessarie per lavorare in fisica nucleare.

 La strumentazione di Fermi