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 La corrente massima di ricarica degli accumulatori viene calcolata prendendo la capacita massima della batteria (Ampere/h) e dividendola per 6. Da dove deriva questa formula? Cosa succede se la si carica con una corrente maggiore? (Antonio Schiavi)

 

sem_esperto_verdeLa regola di dividere la corrente massima dell'accumulatore per 6 è molto approssimativa ed empirica e talvolta può indurci in grave errore. Ad esempio prendiamo in considerazione una batteria di automobile da 200 Amp. Se la caricassimo con una corrente da 45 Amp (come ci suggerirebbe appunto la regola empirica) in pochi minuti provocheremmo l'ebollizione del liquido con la conseguente evaporazione dell’acido solforico. Nel caso poi di batteria usata (cosa probabile se è necessario ricaricarla) questo valore della corrente potrebbe staccare dagli elettrodi di piombo le scorie depositatevi per elettrolisi. Queste scorie potrebbero addirittura provocare un corto circuito dell’elemento.

Non esistono regole generalmente applicabili. Tutto dipende dai materiali usati per la realizzazione degli elettrodi delle celle. La corrente di carica deve essere determinata in funzione della potenza della batteria e della qualità degli elettrodi e viene fornita caso per caso dalle ditte costruttrici.

Una condizione di sicurezza è quella di mantenere la potenza sotto il 5% di quella massima. Se è indispensabile caricare la batteria rapidamente si può aumentare questo limite fino al 10% ma a discapito della vita della batteria. Infatti più la corrente di carica è alta più la batteria invecchia rapidamente. La batteria va inoltre caricata sempre a corrente costante.

Gianni Corradi – Tecnico Elettronico