Alle origini della teoria… dagli adroni alle stringhe…

Pur essendo la teoria delle superstringhe relativamente recente, l’idea d’un mondo basato su piccole cordicelle vibranti risale ai tardi anni sessanta…

Un grande enigma assillava i fisici in questo periodo: “come sono fatti gli adroni ”?

E fu così che un fisico italiano, Gabriele Veneziano, armeggiando con formule teoriche  giunse alla definizione d’un nuovo modello.

Qualche anno più tardi Nambu si accorse che tali risultati descrivevano gli adroni come formati da particelle legate insieme da stringhe: era nata la teoria delle stringhe! 

 

 

 

 

I numeri quantici (le cariche) che caratterizzano un adrone potrebbero esser quindi disposti sugli estremi delle corde. Un mesone apparirebbe così costituito da due quark legati da una stringa...

 

 

 

 

In quest'ottica  il confinamento dei quark troverebbe una spiegazione. Tirando sempre di più gli estremi della corda questa potrebbe spezzarsi: e ai nuovi estremi riapparirebbero nuove particelle.

 

 

Come sistemare i quark in un barione?

 

 

 

Sebbene sia concettualmente facile da immaginare delle particelle legate tramite cordicelle, emerge il problema della disposizione delle particelle stesse e dei collegamenti tra queste, soprattutto nei barioni... quale tra le possibili combinazioni scegliere?

 

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Sorgeva poi un nuovo problema: E' sicuro che i numeri quantici siano disposti alle estremità delle corde... e che non siano invece una proprietà intrinseca, distribuita  uniformemente lungo tutta la corda? Correva l'anno 1969 quando si discuteva di tutto ciò...

 

 

"Dal 1969 è stata sviluppata una nuova teoria delle particelle elementari- la teoria della risonanza duale. Essa non ha ancora fornito nuove previsioni di fatti sperimentali di rilievo che possano confermarne la validità( o escluderla)... Se si potranno superare i non pochi ostacoli che rimangono, vi sono buone probabilità che questa ricerca possa alla fine tradursi in una teoria completa delle interazioni forti e delle particelle che ad esse sono soggette"(John Schwarz)

 

Ora le prospettive della teoria sono molto più ampie...