Scheda di approfondimento di Paolo Natoli e Massimiliano Lattanzi

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Le onde gravitazionali sono fenomeni fisici predetti dalla teoria della relatività generale di Einstein icona_minibiografia cent’anni fa, la cui prima osservazione diretta viene annunciata l'11 febbraio 2016. La relatività generale icona_esperto[119] | icona_esperto[324] prevede che lo spazio-tempo sia curvo e la sorgente della curvatura sia la massa/energia, un po’ come avviene, per analogia, quando una palla di piombo posata su un tappeto elastico lo deforma. In condizioni statiche, questa curvatura rimane costante, ma se vi è una situazione dinamica, come quella dovuta a masse che si muovono, allora esse possono emettere delle onde (radiazione gravitazionale) che si propagano alla velocità della luce come “increspature” nella curvatura dello spazio-tempo icona_esperto[296] |

icona_esperto[136]. Ancora una volta può venire in aiuto l’immagine di un tappeto elastico sollecitato, lungo il quale si propagano onde. Un altro esempio sono le onde elettromagnetiche, che sono prodotte da cariche elettriche in moto accelerato. La produzione di onde gravitazionali è, tuttavia, estremamente debole poco efficiente e per sperare di osservarle occorre guardare ad eventi catastrofici che coinvolgono masse di scala astrofisica, quali esplosioni di supernovae o coppie di oggetti compatti (ad esempio, stelle di neutroni o buchi neri), in moto orbitale vorticoso, che termina con una fusione in un singolo oggetto.

 


 

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