Le caratteristiche acustiche di un ambiente sono essenzialmente caratterizzate da tre fattori:
- forma e dimensione dell’ambiente;
- natura e composizione delle superfici riflettenti o assorbenti;
- disposizione e quantità degli oggetti e delle persone presenti nell’ambiente.
Nel caso in cui il primo fattore è fissato e il terzo è imprevedibile, è il secondo che consente di trattare ed eventualmente modificare l’acustica della sala. In generale, la frazione di energia sonora riflessa dalle superfici concorre a determinare il riverbero naturale del suono: quando questo riverbero è limitato o moderato, la percezione dei suoni è naturale e gradevole; quando il riverbero è eccessivo, la percezione dei suoni è confusa e affaticante.
Vi sono sicuramente delle relazioni fra il comportamento acustico ed ottico di un dato materiale solido, ma per descrivere le proprietà acustiche di un materiale è utile riferirsi semplicemente a semplici considerazioni basate sulla sua natura meccanica (densità , elasticità e viscosità ): queste grandezze, unite alla lavorazione della superficie libera di interagire con le onde sonore, determinano la frazione di energia sonora che viene assorbita e quella che viene riflessa. Esistono delle tabelle che forniscono queste frazioni che dipendono anche dalla frequenza del suono. In mancanza di questi dati, un utile criterio pratico è il seguente: un materiale rigido e liscio (marmo, maiolica, cemento, intonaco, etc.) riflette la quasi interezza della radiazione che lo investe; un materiale soffice e ondulato (tendaggi, tappeti, moquette, etc.) assorbe gran parte della radiazione incidente. Il legno è un materiale dalle caratteristiche intermedie che ben si presta ad essere utilizzato in ambienti destinati alla produzione o riproduzione di eventi sonori. E' bene osservare che a bassa frequenza tutti i materiali sono praticamente riflettenti: per controllare il rimbombo e le risonanze di un ambiente si debbono quindi utilizzare superfici frastagliate ed articolate che diffondono le onde sonore incidenti.
Giuseppe Pucacco – Fisico
|