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Può un'unione di tre metalli - platino, titanio, alluminio - in un tessuto (credo dispersi nella fibra sotto forma di ioni) emettere energia fotonica, anche in stato di quiete, cioè in assenza di stimolazioni quali per es. la corrente elettrica? Se sì, possono questi fotoni cambiare la disposizione delle molecole dell'acqua facendo sì che si aggreghino a gruppi di tre, e questo anche per quanto riguarda l'acqua di un organismo vivente quale il corpo umano che indossasse la fibra "arricchita" coi tre metalli? l fatto è che cominciano ad apparire sul mercato (ma solo come vendita a domicilio, non nei negozi) articoli sanitari tipo fasce dorsali, coprispalle, ginocchiere, ecc. che si basano proprio sull'emissione di fotoni che dovrebbero "clusterizzare" l'acqua, ovvero aggregare le molecole d'acqua a gruppi di tre (pare che l'acqua "quantizzata a tre" sia assimilata particolarmente bene dall'organismo) per risolvere problemi di dolori reumatici, artrosi, infiammazioni. ecc. Non viene però spiegato quale sia il principio fisico che rende possibile l'emissione di fotoni in stato di quiete. Mi farebbe piacere un chiarimento. (Myriam Tasinato) |
Sono sempre esistite, anche se forse negli ultimi tempi è più facile incontrare pubblicità che reclamizzano una serie di articoli “sanitari” caratterizzati da proprietà uniche e in molti casi eccezionali in grado di garantire il benessere fisico dell’individuo che li usa o indossa, e in altri casi di alleviare e/o prevenire dolori, stati di stress psico-fisico, tensioni muscolari etc. Molto spesso per questi prodotti si tratta di un “passa parola” che nulla ha a che vedere con le capacità dell’articolo o del prodotto. Sicuramente noto è il caso del “balsamo di tigre” che è venduto in tutto il mondo per le sue mirabilanti proprietà “curative” che hanno effetto su quasi tutte le patologie o dolori, ma di cui non si conosce nè la reale efficacia nè il principio attivo. Tuttavia, molti di questi prodotti possono contenere sostanze (ad esempio l’acido acetilsalicilico) che sono in grado di determinare effetti positivi su una specifica patologia di un individuo o proprietà analgesiche generiche che ovviamente possono riflettersi positivamente sull’individuo che lo usa. Molto più spesso è semplicemente l’effetto placebo ad avere un riscontro sull’individuo. È da sottolineare comunque che molto spesso l’individuo che fa ricorso a questi prodotti “magici” non è affetto da alcuna patologia e non si può nemmeno parlare quindi di effetti benefici dovuti a una sostanza o un prodotto. La pubblicità reclamizza spesso prodotti o sostanze indicando a supporto della loro efficacia grandezze o entità fisico-chimiche ben precise come l’energia, della quale però fanno un uso improprio e quasi sempre non-scientifico. Ad esempio in alcuni casi si parla di “rilascio di energia fotonica che avrebbe un ruolo fondamentale sull’organismo” oppure di “rilascio di energia fotonica all'organismo, attraverso processi di clusterizzazione delle molecole dell'acqua, che rappresentando la componente maggiore del nostro organismo, sarebbero in grado di ottimizzare le sue funzioni idratanti, nutrienti e disintossicanti”. In pratica vengono venduti prodotti che reclamizzano la possibilità di migliorare il metabolismo organico e minimizzare il consumo di energia” senza spiegare quali sono i meccanismi per i quali questo dovrebbe avvenire. A questo proposito, esistono centinaia di prodotti nel campo della cosmetica in particolare quelli che vantano la ricrescita dei capelli reclamizzando proprietà “magiche” o risultati “incredibili” vantando statistiche non verificabili , certificazioni prive di riferimento o realizzate da Istituti Scientifici inesistenti o locati in paesi dove è difficile se non impossibile verificarne l’autenticità. Vediamo di chiarire meglio alcuni concetti correlati a principi fisici fondamentali. Esiste una energia fotonica? E comunque l’energia può da sola avere un effetto curativo o analgesico? La domanda non è banale e anche il concetto di energia non è così semplice avendo esso stesso un significato filosofico che rende difficile descriverla con poche parole. Tuttavia in fisica l’energia è un concetto fondamentale e misurabile. L’energia non è un corpo o una sostanza, ma la capacità di compiere un “lavoro”. L’energia in pratica si può misurare nelle sue varie forme: energia meccanica ( cineticao potenziale), energia termica, energia elettrica, energia chimica, energia nucleare e cosi via. L’energia “fotonica” potrebbe essere definita come l’energia associata all’emissione di fotoni ovvero di radiazione. Tuttavia in assenza di una eccitazione (o meglio di una cessione di energia al sistema che poi la riemette sotto un’altra forma) è molto difficile ipotizzare che un materiale qualunque possa emettere raggi Xo raggi ultraviolettiin quanto questa emissione di energia è prodotta solo attraverso eccitazioni elettroniche. Per energie più basse lo scenario può essere diverso. Infatti, a temperature diverse da zero tutti i materiali emettono radiazione. Un solido a temperatura T è caratterizzato da uno spettro di emissione che ad alta temperatura è ben noto come lo spettro di corponero. In pratica dallo spettro di emissione si può risalire alla temperatura di un corpo che emette radiazione. Questa energia è l’ordinaria energia termica, qualsiasi ferro da stiro caldo emette radiazione e non c’è bisogno di toccarlo, basta avvicinarsi per rendersene conto. Che il calore abbia effetti benefici è noto fin dall’antichità: in molti casi un mattone caldo può avere proprietà analgesiche, certamente non curative, e non c’è alcun bisogno di ricorrere a una “magica” energia fotonica per capirne le ragioni. Augusto Marcelli - Fisico |
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