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Quello che non capisco è perché si dice spesso che 120 milioni di anni fa esisteva una supernova X che adesso non c'è più pur vedendo ancora la sua luce. Faccio un esempio, quando io spengo la luce della mia camera, la luce smette di esistere, almeno in quella forma. Se una stella è esplosa perché ne vediamo ancora la luce, o la luce che essa emetteva? Per il sole lo capisco, è sempre li, la luce viene sempre rigenerata. (Gennaro Fusco) (2210_3139_5281) |
Al momento dell'esplosione, una stella che diventa supernova [196], raggiunge la luminosità massima che equivale, nella maggior parte dei casi, alla luminosità di miliardi di stelle messe insieme. Questa condizione è molto breve, dura qualche secondo, ed in seguito, dopo un alternarsi di complessi fenomeni catastrofici, la supernova diventa un ammasso di materia e di gas lanciati a forte velocità nello spazio. Anche se questa nube di materia e gas si espande a grande velocità date le distanze intergalattiche, noi continuiamo a vedere una zona luminosa abbastanza limitata nello spazio. Gli ammassi continuano a brillare perchè gli atomi vengono eccitati dalla radiazione proveniente dalle stelle vicine e quindi emettono a loro volta. Oppure, la materia ed il gas riflettono semplicemente la luce proveniente dalle sorgenti piú prossime. Oltre a queste nubi, i residui di una stella morta sono anche altro, un'altra stella, la stella di neutroni . Questo oggetto ha densità estrema, ruota e continua ad emanare energia. Un esempio molto noto è rappresentato dalla supernova esplosa il 4 luglio 1054 nella costellazione del Granchio. Questa impressionò molto gli astronomi cinesi: (e pare anche gli Anasazi , indigeni nordamericani) rimase splendente per ben 23 giorni anche con la luce del giorno Poi la sua luminosità si è affievolita fino ad assumere la caratteristica forma di nube con articolazioni che tanto la fanno assomigliare ad un granchio (Crab Nebula). La nebulosa del Granchio (Crab Nebula) è il risultato dell'esplosione di una supernova.
Al suo centro è stata individuata una stella di neutroni.
Al centro è rimasto però un punto più luminoso che, come capirono due astrofisici, l'italiano Franco Pacini e lo statunitense John Wheeler negli anni '60, rappresenta la stella di neutroni residuo della supernova esplosa nel 1054. Una breve nota sui tempi. La nebulosa del Granchio si trova a circa 60 milioni di miliardi di Km dalla terra (6 seguito da 16 zeri) - 6000 anni luce , distanza che implica che qualsiasi evento osservato in quella zona sia accaduto almeno 6000 anni prima. Ovviamente, anche se con una differenza di 6000 anni, noi osserviamo gli eventi nella sequenza giusta e dunque l'oggetto che osserviamo adesso corrisponde allo stadio della supernova dopo un'evoluzione di quasi un millennio dalla sua esplosione. Giuseppina Modestino – Fisico |
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