Cosa è la scienza? Cosa si intende con questo termine così usato o forse abusato? (Annalisa Ricciarello)2295_3268_5308 Si parla di metodologia scientifica, fenomeno scientifico, conclusioni scientifiche, ma in mancanza di una definizione completa del termine scienza queste espressioni restano vaghe. La scienza si "riconosce" per oggetto, linguaggio, per metodo, per finalità, o per cosa altro? (Barbara Marzolla) 2294_3267_5283

sem_esperto_gialloCosa è la scienza? Tra i modi di pensare alla realtà naturale, pensiero incluso, ce n’è uno che comunemente è chiamato scientifico che gode di una certa reputazione perché è costruito con regole che cercano di garantirne l’affidabilità. E’ proprio questa reputazione a produrne la differenza, spesso contestata, dagli altri modi di pensare: perché si confonde l’elevata plausibilità di ciò che la scienza afferma con l’idea che quelle affermazioni siano vere in assoluto. Questa pretesa di verità, mai reclamata dai veri scienziati, viene ingiustamente tacciata di arroganza e usata, paradossalmente, per difendere la gratuità di altri modi di pensare, dichiarati veritieri per ragioni che trascendono la realtà stessa.

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Minerva dea della Sapienza, custode della pienezza della Scienza è simbolo di identità di varie università italiane

tra cui quelle di Milano, Torino e Bari. L’Università di Roma ha sostituito nel 2006 la Minerva

con un nuovo simbolo inspirato al cherubino del Borromini.

La nozione di verità è, invece, estranea alla scienza: le sue affermazioni possono essere generalizzabili o confutabili, ma mai vere in alcun senso conosciuto diverso dal verificabile. La matematica, che è una scienza anch’essa icona_esperto[149], è costruita con strutture logiche formalizzate in cui è più esplicito che in ogni altro modo di pensare l’intento dimostrativo, il che non esclude tuttavia la possibile esistenza di proposizioni indimostrabili icona_glossario (NdR: vedi K. Godelicona_biografia).

Se si va al concreto del modo scientifico di analizzare la realtà, si scopre facilmente che consiste nella formazione di rappresentazioni mentali non ambigue, spesso ma non necessariamente dotate di predittività (entro certi limiti), che costituiscono simulacri della realtà in esame su cui è possibile elaborare con un linguaggio adeguato un sistema di spiegazioni soddisfacente e autoconsistente.

Per gli aspetti che rendono riconoscibile ciò che è scientifico da ciò che non lo è, suggerisco alcuni riferimenti bibliografici di straordinaria qualità, reperibili in ogni buona biblioteca(*).

Carlo Bernardini – Fisico

(*)

1 ­ Richard von Mises, Manuale di critica scientifica e filosofica, Longanesi, 1950

2 ­ François Jacob, Il gioco dei possibili, Mondatori, 1980

3 ­ Robert Pirsig, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, Adelphi, 1982

ultimo aggiornamento maggio 2013