Ho sentito parlare della costellazione del Cigno. Perché si chiama cosi’?

E’ una delle tre costellazioni che caratterizzano il cielo estivo. Cigno, Aquila e Lira costituiscono il cosiddetto “Triangolo Estivo”, un vero e proprio triangolo rettangolo i cui vertici sono segnati dalle tre stelle più luminose di ciascuna costellazione (Deneb, Altair e Vega), stelle tutte di prima grandezza che, intorno alle 22:00, spiccano quasi allo zenit, cioè nel punto più alto del cielo e risultano facilmente individuabili. Poiché si tratta di una costellazione boreale, risulta visibile per lunghi periodi dell’anno: a metà marzo appare a Nord-Nord/Est, diviene alta nel cielo in estate per poi declinare, fino a tramontare, a Nord-Nord/Ovest, in novembre.

Cygnus IAU

Il Cigno, si presenta all’osservatore con le ali totalmente aperte, il lungo collo disteso, la coda brillantissima (costituita dalla stella Deneb, 1000 volte più luminosa del nostro Sole e il cui significato, in arabo, significa appunto “coda”), un punto mediano del corpo. Il Cigno è attraversato dalla Via Lattea e ciò, oltre a costituire una caratteristica che aiuta a distinguerla, gli conferisce uno sfondo costellato da miriadi di puntini luminosi. Galileo Galilei fu il primo, per mezzo del suo telescopio, a comprendere la struttura stellare della nostra galassia. Nel Cigno, anche ad occhio nudo, è facilmente individuabile una zona in cui La Via Lattea appare interessata da una banda o fascia nera, denominata Rift del Cigno o “Sacco di Carbone” posta esattamente tra Deneb e l’ala destra dell’uccello. Ciò pare dovuto a del materiale interstellare, polveri e gas che oscurano il passaggio dello spettro luminoso delle stelle retrostanti.

Leda e il cigno, copia del 16° secolo di un dipinto perduto di Michelangelo, National Gallery, LondraLa mitologia della costellazione è legata ai miti greci che vedono Zeus trasformarsi in cigno per sedurre le sue innumerevoli amanti. Secondo uno di questi miti, Zeus si trasformò in cigno per ottenere i favori di Leda, la bellissima moglie del re di Sparta Tindareo.

 

 

 

 

Leda e il cigno, copia del 16° secolo di un dipinto perduto di Michelangelo, National Gallery, Londra

Paolo Lenisa, fisico

 ultimo aggiornamento maggio 2020