Abdus Salam nasce il 29 gennaio 1926

 Biografia della rubrica “Vita da genio” a cura di Chiara Oppedisano

Abdus Salam, AIP

Abdus Salam nacque il 29 gennaio 1926 nella regione del Punjab che attualmente si trova in Pakistan, ma a quell’epoca faceva ancora parte dell’India britannica. La sua famiglia, di modesta estrazione, apparteneva a un movimento religioso musulmano di minoranza. Il padre era impiegato al Dipartimento dell’Educazione, la mamma casalinga, avevano 8 figli (di cui 7 maschi). Nei pensieri del padre, Abdus era destinato a un lavoro nell’amministrazione pubblica indiana.

Un giorno a scuola, quando aveva 10 anni, l’insegnante raccontò agli studenti delle quattro forze fondamentali della Natura. Iniziò con la gravità, per passare poi all’elettricità che - disse il maestro - “non c’é nella nostra città, ma c’é nella capitale, Lahore”, infine disse di aver sentito parlare della forza nucleare “che però esiste soltanto in Europa”. Abdus, che rimase molto colpito dalla spiegazione, pensò che sarebbe dovuto andare laddove si studiavano tutte queste forze. Questo, in effetti, sarebbe stato proprio il suo destino e Abdus avrebbe un giorno contribuito con il suo lavoro ad ampliare in maniera fondamentale la conoscenza nel campo delle forze.

A 14 anni vinse una borsa di studio per il Government College di Lahore, ottenendo i migliori voti mai registrati agli esami di ammissione. A 16 anni scrisse il suo primo articolo, pubblicato su una rivista di matematica. Nel frattempo, a causa della guerra, i concorsi per la Pubblica Amministrazione erano stati sospesi; questo gli diede l’opportunità di continuare i suoi studi andando all’estero. Fu ammesso a Cambridge, grazie a una delle 5 borse di studio istituite dal suo paese per studenti particolarmente meritevoli. Era il 1946. Era stata una congiuntura davvero favorevole, poiché le borse di studio furono abolite l’anno successivo, in seguito alla separazione del Pakistan dall’India.
Abdus conseguì la laurea in matematica nel 1948 e scelse di proseguire gli studi in fisica. Non solo, si dedicò alla fisica sperimentale, seguendo il consiglio del suo tutore, Fred Hoyle, che gli disse: “Se vuoi diventare un fisico, anche un fisico teorico, devi seguire dei corsi sperimentali, altrimenti non sarai mai capace di guardare un fisico sperimentale negli occhi.” Abdus iniziò quindi l’attività sperimentale ai laboratori Cavendish, sicuramente uno dei centri più all’avanguardia in quel periodo, proprio dove Rutherford aveva svelato i segreti del nucleo atomico. Abdus però scoprì di avere pochissima pazienza con gli apparati sperimentali. In compenso era dotato di intuito, si affidava al ragionamento e aveva solide basi matematiche, per cui quando gli assegnarono il compito di misurare in laboratorio la differenza in lunghezza d’onda tra due linee nello spettro del sodio, lui trovò una soluzione matematica interpolando tre punti su un grafico. Quando consegnò la relazione, il supervisore gli chiese quale fosse il suo background di studi. “Matematica” rispose Salam, “Immaginavo. Lo sa, vero, che invece di 3 punti, avrebbe dovuto prenderne un migliaio?”. A fine corso Abdus ottenne il massimo dei voti. “Questo dimostra quanto uno possa sbagliarsi sulla gente” fu il laconico commento dell’assistente. 

 

Abdus Salam, AIPFigura1. Abdus Salam da giovane.

Nel 1951 Abdus tornò a Lahore e iniziò a insegnare matematica all’università. Ma era isolato dal panorama scientifico internazionale, non poteva disporre di fondi per fare ricerca, non aveva opportunità di confrontarsi e discutere con colleghi e, per poter fare ricerca di punta, fu costretto a lasciare nuovamente il suo paese. Tornò in Inghilterra nel 1954 e nel giro di 3 anni divenne professore all’Imperial College di Londra dove stabilì una scuola di fisica teorica che ben presto divenne una tra le più prestigiose.  

Nel 1979 Abus Salam, insieme a Sheldon Glashow e Steven Weinberg, fu insignito del premio Nobel per la teoria che forniva un’elegante unificazione di due delle forze della natura: l’elettromagnetismo e la forza nucleare debole. Era nata la teoria “elettrodebole”, termine coniato dallo stesso Abdus. I lavori di Adbus, Weinberg e Glashow giunsero, in maniera indipendente, a dimostrare matematicamente come ad alte energie le due interazioni si possano descrivere con un’unica teoria, che prevedeva l’esistenza di correnti deboli neutre (ovvero che non cambiano la carica delle particelle interagenti), mediate da 3 particelle, i bosoni W+, W- e Z0. Per rivelare sperimentalmente queste particelle era però necessario fare un salto tecnologico e raggiungere energie più elevate nell’accelerazione delle particelle. Abdus e colleghi diedero quindi un fondamentale impulso ai colleghi sperimentali e nel 1984 i 3 bosoni furono rivelati sperimentalmente. 

Al suo rientro in Pakistan Abdus non venne però accolto con gli onori che si tributano ai vincitori di un così importante premio. Nel frattempo, infatti la sua religione era stata dichiarata non musulmana da una legge promulgata nel 1974 e lui faceva ormai parte di una minoranza invisa a chi era al potere. Abdus non poteva partecipare a conferenze in nessuna Università nel suo paese ed era di fatto bandito dal palcoscenico scientifico. Abdus lasciò il Pakistan in segno di protesta.

 

Abdus Salam, CernFigura 2. Abdus Salam in occasione di un seminario tenuto al CERN nel 1979.

Abdus aveva vissuto in prima persona quanto fosse difficile e gravoso cercare di studiare e di fare ricerca in un paese in via di sviluppo, in assenza di fondi, senza opportunità di costruire un gruppo di ricerca o di avviare collaborazioni internazionali. Guidato dal desiderio di equilibrare le iniquità e colmare le differenze tra i paesi in campo scientifico e tecnologico, Abdus iniziò a coltivare l’idea di un centro internazionale che potesse ospitare giovani fisici teorici provenienti dai paesi poveri in un ambiente ricco di stimoli, offrendo loro l’opportunità di ricevere una formazione di alto livello scientifico.

Il sogno di Abdus divenne realtà nel 1964 a Trieste, città crocevia di etnie e religioni diverse, con il suo fondamentale contributo per l’istituzione dell’International Centre for Theoretical Physics (ICTP), da lui diretto dalla fondazione al 1993 e a lui intitolato dopo la sua morte. Il 17 ottobre 1984 Carlo Rubbia, mentre si trovava ospite di Abdus all’ICTP, ricevette la notizia del conferimento del premio Nobel per la scoperta del bosone W. Proprio la particella predetta da Salam, Glashow e Weinberg nella loro teoria elettrodebole.

 ICTP

Figura 3. L’ingresso del centro ICTP Abdus Salam a Trieste che ospita in media 6000 giovani fisici teorici ogni anno.

Abdus Salam finì i suoi giorni su una sedia a rotelle, vittima di una malattia neurologica. Mai in lui si spensero le speranze per una scienza inclusiva e promulgatrice di pace. Morì a 70 anni. L’iscrizione sulla sua tomba diceva: “Nel 1979 divenne il primo premio Nobel musulmano”. La parola “musulmano” è stata in seguito coperta, ma nulla potrà mai cancellare o sminuire la sua appassionata e ostinata propensione per la pace e l’eguaglianza tra i popoli.

Abdus Salam era solito dire: ”Il pensiero scientifico è il patrimonio che abbiamo tutti in comune”. Ci piace pensare, soprattutto in questo momento storico, che la scienza possa essere il filo che unisce, che porta avantivalori che accomunano i popoli oltre le differenze di etnia o religione.


Fonti delle immagini

Copertina: AIP - Emilio Segré Archive, https://repository.aip.org/islandora/object/nbla%3A310907 

Fig.1 © AIP - Emilio Segré Archive, https://repository.aip.org/islandora/object/nbla%3A309971 

Fig.2 © CERN

Fig.3 ©  Pinots at the English-language Wikipedia, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons al link https://commons.wikimedia.org/wiki/File:International_Centre_for_Theoretical_Physics.jpg