Il condensatore per un motore ad induzione può servire essenzialmente a due scopi: a) rifasare il carico (che, come noto, è sempre induttivo); nel caso di grossi motori ad induzione trifase, un banco di condensatori trifase produce in loco la potenza reattiva necessaria alla compensazione del carico induttivo. Ciò riduce l'ampiezza delle correnti di linea richiamate dal motore. b) per piccoli motori monofase, il condensatore serve a sfasare la corrente di uno dei due avvolgimenti rispetto all'altra, per ottenere un campo magnetico rotante all'avviamento. Infatti un sistema monofase può solo generare una coppia di campi magnetici uguali e rotanti in direzioni opposte: quindi non può generare coppia motrice allo spunto, per induzione nella gabbia. Al contrario, un sistema trifase può generare un campo rotante unico al traferro, e quindi non ha bisogno di condensatori per l'avviamento. Dopo che il motore monofase si è avviato grazie all'avvolgimento ausiliario, questo può essere anche disattivato dato che la gabbia “aggancia” uno dei due campi rotanti principali.
Un ottimo testo che spiega la questione è il Fitzgerald-Kingsley-Kusko, “ Macchine Elettriche”, ed. Franco Angeli, disponibile anche in italiano, pagg. 688 e segg. (“motori frazionari in corrente alternata”). Il calcolo della capacità dipende dal tipo di avvolgimento del motore trifase. Non è possibile fornire formule generali per il calcolo, dato che molti sono gli elementi da considerare (la tecnica degli avvolgimenti dei motori ad induzione trifase ha fatto molti progressi negli ultimi centoventi anni – il campo magnetico rotante risale a Galileo Ferraris ed a Nicola Tesla , 1885). In generale si può esercire un motore trifase da monofase, tramite inserzione di una capacità su una fase, ma questa pratica porta ad un drastica sotto-utilizzazione in potenza del motore.
Claudio Bruzzese - Ingegnere Elettrotecnico
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