Approfondimento a cura di Paolo Agnoli Dopo l’iniziativa dell’Assemblea Costituente Francese passarono molti anni prima che il carattere internazionale del sistema metrico trovasse una sua specifica organizzazione. Ciò avvenne in una conferenza tenuta a Parigi nel 1875, che si concluse l’8 maggio con accordo sottoscritto subito da Russia, Germania, Austria, Belgio, Brasile, Argentina, Danimarca, Spagna, Stati Uniti, Francia, Italia, Perù, Svezia, Norvegia, Svizzera, Turchia e Venezuela. Questo evento aveva avuto una lunga preparazione. Nel 1869 il governo francese aveva proposto una Commissione Internazionale del Metro per la costruzione dei campioni internazionali, che tentò di riunirsi nel 1870. La riunione andò però deserta per lo scoppio della guerra tra Francia e Germania. Nel 1873 il governo decise di convocare di nuovo a Parigi una conferenza diplomatica sui problemi della metrologia, ma solo nel 1875 avvenne la firma della Convenzione del Metro e la nascita dell’Ufficio Internazionale dei Pesi e Misure (BIPM, dalle iniziali francesi). In questa occasione furono contemporaneamente creati la Conferenza Generale dei Pesi e Misure (CGPM) e il Comitato Internazionale dei Pesi e Misure (CIPM). Per quanto riguarda le loro specifiche funzioni ricordiamo che le ricerche sul continuo aggiornamento del Sistema Internazionale (così fu ribattezzato il Sistema Metrico Decimale nel 1960) sono affidate al BIPM in quanto organo scientifico permanente, che a sua volta è controllato strategicamente dalla CGPM, che si riunisce ogni quattro anni. Le decisioni vengono poi rese operative dal CIPM, che è convocato annualmente. Il governo francese sin dal 1875 offrì al BIPM il padiglione di Bretuil in Sèvres, vicini Parigi, come propria sede (il territorio fu ceduto dalla Francia al mondo: il padiglione è infatti territorio internazionale). La maggior parte dei paesi che aderirono alla Convenzione fondarono dei laboratori nazionali allo scopo di creare e conservare gli standard e gli strumenti di valutazione nazionali da cui scienza e tecnologia avrebbero tratto profitto. I primi laboratori furono probabilmente il Physikalisch-Technische Reichsanstalt di Charlottenburg fondato nel 1888, il British National Physical Laboratory di Teddington, inaugurato nel 1900 e l'American National Bureau of Standards, aperto nel 1901 (ora National Institute for Standards and Technology). In Italia la divulgazione e il controllo dell'applicazione del SI sono state a lungo affidate all' Ente Nazionale per l'Unificazione (UNI), ed i campioni nazionali delle unità di misura realizzati presso l'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferrarsi (tempo, frequenza, grandezze elettriche, fotometriche, optometriche, acustiche), l'Istituto di Metrologia Gustavo Colonnetti (meccanica e termologia) e l’Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (radiazioni ionizzanti). Il 16 gennaio 2004 il Consiglio dei ministri ha approvato però in via definitiva, dopo il parere delle Commissioni parlamentari competenti e su proposta del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti, la creazione dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, che comporterà tra l’altro la fusione degli Istituti Ferrarsi e Colonnetti. Compito primario del nuovo ente sarà, secondo un comunicato stampa del ministero che è stato divulgato subito dopo l’approvazione del decreto legislativo, quello di garantire “la disponibilità dei metodi più sofisticati di confronto nel sistema di misure internazionale, che è la base per una forte competitività nel sistema industriale”. |