Scheda estratto da: A.M.Weinberg, "Eugene Wigner and Nuclear Energy: a Reminiscence, Advances in Nuclear Science and Technology",volume 19, Edited by Jeffery Lewins & Martin Becker, Plenum 1987). Quando è stata scoperta la fissione nucleare, Wigner rappresentava il classico caso della mente preparata all'evento. A tutti gli effetti, in quel periodo Wigner aveva apportato alcuni dei contributi centrali agli aspetti teorici della fisica nucleare. Per esempio, era stato il primo a sviluppare calcoli di meccanica quantistica dello scattering di neutroni da parte di protoni: anche se questi risultati non sono stati mai pubblicati, per ovvie misure di sicurezza. Sotto questa ottica, Eugene Wigner deve essere considerato il caposcuola, la figura dominante, se non addirittura il fondatore, della fisica teorica delle reazioni nucleari. I suoi contributi sono culminati nella visualizzazione (indipendente ha quella di Niels Bohr, cui va abitualmente il merito di questa scoperta) del nucleo composto e delle forze nucleari. Wigner era giunto quasi naturalmente a questa concezione delle reazioni nucleari, essendo stato studente di ingegneria chimica sotto la guida di Michael Polanyi, divenuto famoso per la sua descrizione delle transizioni di stato nella cinetica chimica. Wigner e Polanyi avevano mutuato e sfruttato questo concetto e il conseguente modello matematico nel loro famoso articolo sulla interpretazione quantistica della più semplice delle reazioni chimiche, la formazione dell'atomo di idrogeno. Per Wigner, il nucleo composto era semplicemente l'analogo nucleare del modello delle transizioni di stato nelle reazioni chimiche. La formula della risonanza, giustamente attribuita a Breit e Wigner, era stata concepita durante il breve soggiorno presso l'Università del Wisconsin. Wigner e Leo Szilard erano amici intimi, avendo studiato e poi insegnato all'Università di Berlino, insieme con il loro compatriota John von Neumann. In questa sede accademica, Wigner aveva sviluppato l'idea originale di applicare la teoria dei gruppi alla meccanica quantistica e Szilard aveva adattato i principi della teoria dell'informazione all'apparato matematico della termodinamica. Wigner aveva così progressivamente acquisito familiarità con l'idea di Szilard di reazioni nucleari a catena: idea culminata nel brevetto segreto assegnato a Szilard dall'Ammiragliato Britannico nel 1934. Ai tempi del brevetto, la fissione era totalmente sconosciuta e forse impensabile: tuttavia si pensava erroneamente che la reazione 9Be(n,2n) 2 4He fosse esotermica. Anche allora però l'idea di Szilard rappresentava qualcosa in più di una semplice speculazione. Quando fu scoperta la fissione, Szilard e il suo giovane amico Wigner ne afferrarono immediatamente la portata. In quei giorni primordiali della fisica della fissione nucleare, suppongo che Szilard fosse il più coinvolto dagli aspetti sperimentali dei processi coinvolti: dopo tutto, Leo aveva sviluppato una teoria delle reazioni nucleari a catena che sottomise come brevetto all'Ufficio americano preposto alle invenzioni e alle scoperte, in data 20 marzo 1939, sotto il titolo di "Apparato per la Trasmutazione Nucleare", vale a dire "un reattore a catene neutroniche basato sulla fissione dell'uranio". Inutile precisare che a Wigner interessassero prevalentemente gli aspetti teorici del modello suggerito da Szilard e che si gettò subito in stime indipendenti delle condizioni di criticità del reattore concepito da Szilard. La famosa lettera di Einstein al presidente Roosevelt dell'agosto del 1939 era stata tradotta in inglese sotto dettatura in tedesco da parte di Albert: faceva seguito a una accesa discussione di Wigner e Szilard con Einstein. Tuttavia, all'epoca, molti altri scienziati, tra i quali Ernest O. Lawrence dell'Università di California a Berkeley e Harold D. Urey della Columbia University di New York, erano assai interessati alle prospettive di sviluppo. Tuttavia, negli USA, l'impulso politico delle iniziative era dato principalmente dai cosiddetti scienziati rifugiati, Szilard, Wigner e Edward Teller, e in misura minore da Fermi. Durante questo periodo, Wigner stava elaborando la sua versione della teoria delle reazioni a catena. Szilard aveva definito la sua scelta della grafite come moderatore dei neutroni e, insieme con Fermi, aveva sposato 1'idea di una struttura a reticolo eterogeneo tra uranio e grafite in luogo di una qualunque altra soluzione di natura omogenea. Nella medesima stagione Louis Turner aveva avanzato 1'ipotesi che il 239Pu fosse fissionabile, proprio mentre Bohr e Wheeler mettevano a punto il famoso articolo sul modello matematico della fissione. Quando il modello a goccia venne validato da Glenn Seaborg all'Università di California a Berkeley, acquistò grande significato militare la possibilità di utilizzare 1'uranio naturale come combustibile in una reazione a catena basata su neutroni lenti. |