di Franco Luigi Fabbri e Luigi Benussi

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L'immagine di una stella deformata da una lente gravitazionale

A questa domanda gli astrofisici rispondono osservando le deformazioni che la massa oscura introduce nelle immagini che giungono a noi dagli abissi del cosmo. Alcune galassie appaiono curiosamente deformate, le stelle ci si presentano come archi luminosi che tagliano il cielo. Queste immagini non sono altro che la deformazione dell`immagine originale da parte di vasti ammassi di materia oscura la cui gravità devia in cammino i raggi luminosinel loro percorso tra la sorgente luminosa e l’osservatore creando il cosidetto effetto "lente gravitazionale". Un effetto che viene descritto molto bene dalla relatività generale di Einstein icona_biografiae che aveva suggerito anche Zwicky. Conoscendo la deformazione, possiamo, in senso inverso, intuire la distribuzione della materia che l'ha creata.

Dopo aver osservato milioni di galassie per misurarne la deformazione gravitazionale, il verdetto è il seguente: la materia visibile nell'Universo raggiunge solo un terzo della sua massa critic. Annunciato nel marzo 2000, questo risultato ha fatto molto scalpore in quanto conferma che grandi quantità di materia sono ancora da scoprire.

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Si apre a questo punto un altro enigma, pure affascinante e per ora ancora irrisolto: di cosa è composta la materia oscura? Stelle oscure? Buchi neri? Miriadi di pianeti extrasolari o gigantesche nubi di gas?

Gli astrofisici hanno potuto dimostrare che il contributo dei pianeti extrasolari, delle stelle oscure, dei gas intergalattici è solo un decimo rispetto alla massa oscura aspettata.

E il contributo dei buchi neri icona_glossario? Una moltitudine di questi mostri cosmici, un milione di volte più massivi del Sole, avrebbe certo permesso di risolvere il problema. Anche le osservazioni piu recenti indicano che nell'Universo non sono presenti buchi neri  in tale quantità.

 

 

E se la soluzione dell'enigma della materia oscura richiedesse ipotesi ancora più "esotiche"? Possiamo supporre che la materia mancante non sia solo oscura ma addirittura "diversa" da quella ordinaria, composta dai mattoni fondamentali, protone, neutrone ed elettrone? Sembra proprio così. Ci sono vari candidati, tra cui il neutrino icona_glossario, particella neutra che interagisce molto debolmente con la materia ordinaria: fu il grande indiziato tra gli anni '80 e '90. Purtroppo però, con appena qualche millesimo della massa di un elettrone, il neutrino non può certo essere all'altezza del "gravoso" compito che gli si vuole attribuire: così leggero, può contribuire al massimo solo al 20% della massa mancante.