percorso a cura di A. Gozzelino
Il sistema di acquisizione dati scrive i dati su disco. Gli eventi sono sequenze di bit (0/1) immagazzinati all’interno di file con diverse estensioni. Ad ogni run corrisponde un file, o una serie di file, il cui nome di norma include data_ora (timestamp) e un codice identificativo alfanumerico. Ogni file presenta una struttura di testa (header), gli eventi di fisica, una sequenza di corretta chiusura; la sua dimensione dipende dalla dimensione del singolo evento (quante informazioni occorre conservare per ogni evento) e dal rate di acquisizione di eventi selezionati dal trigger, ovvero dal numero di eventi contenuti nel run.
Figura 7: Esempio del contenuto di un file relativo ad un run con eventi di fisica, in rappresentazione binaria.
Per sicurezza, i file chiusi sono trasferiti e poi copiati (back up) in luoghi diversi con l'ausilio di strumenti che vanno dalla semplice penna USB fino ai centri di calcolo connessi fra loro da infrastrutture ad altissima velocità. I sistemi di trasferimento e copia per file di dimensioni dell’ordine dei GB si basano sui protocolli elaborati nel 1989 dai ricercatori Tim Berners-Lee e Robert Caillau presso il CERN nell’ambito del progetto WorldWideWeb (www).