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Ho letto che la lunghezza di Planck è data dalla formula: \[L_{Planck} = \sqrt{\frac{\hbar G}{c^3}}\] dove G è la costante di gravitazione universale, h è la costante di Planck, c è la velocità della luce. Ora io mi chiedevo come esce fuori questa formula ? Per esempio perchè c'è la radice quadrata e non la radice cubica ? Perchè quel c è elevato alla terza e non al quadrato oppure alla quarta ? (Antonella Capuano) (2081) |
Tenendo a mente tale importante concetto, partiamo dalle dimensioni del mondo come appare ai nostri occhi e cerchiamo di scendere nel mondo microscopico. Arrivati a livello atomico ci rendiamo conto che la meccanica classica non funziona più, bisogna entrare nel mondo quantistico. A livello di orbite atomiche bisogna aggiungere i concetti relativistici ... e così via. Qual’è la scala più piccola che conosciamo? Con le attuali conoscenze di fisica, la scala più piccola che si possa immaginare è quella della lunghezza di Planck \[L_{Planck} = \sqrt{\frac{\hbar G}{c^3}}\] Intuitiva è anche la posizione delle costanti nella formula: h è al numeratore perché ad un suo ipotetico aumento corrisponderebbe un aumento della quantizzazione dell’universo e quindi un aumento della lunghezza di Planck alla quale la gravità quantistica si manifesta. La stessa considerazione varrebbe all’aumentare di G. Al contrario, all’aumentare di c \[L_{Compton} = \frac{\hbar}{mc}\] Tale grandezza definisce la dimensione alla quale la teoria quantistica relativistica diventa indispensabile nella descrizione dei fenomeni fisici. Il secondo concetto è che LPlanck è anche importante nella definizione della grandezza di un buco nero e più in particolare nella determinazione del suo raggio. Chiedendoci infatti qual è il raggio di un buco nero (raggio di Schwarzschild Cosa significa tutto ciò? Le ripercussioni in fisica sono molteplici e di notevole importanza. Un esempio per tutti ci dice che, con l’aiuto del principio di indeterminazione di Heisenberg Se siete arrivati a questo punto senza perdervi nei vari concetti forse un poco astrusi per i neofiti, allora ci siamo, possiamo calcolare LPlanck. Sappiamo che la forza gravitazionale \[F=\frac{G\cdot M_1 \cdot M_2}{R^2}\] con un’energia potenziale \[V=G\frac{m_1 m_2}{r}\] Ci chiediamo quale è la minima velocità v (velocità di fuga) per la quale una particella di massa m1 possa sfuggire ad un campo gravitazionale di una massa m2. Questo accade quando la sua energia cinetica è proprio uguale all’energia potenziale: \[\frac{1}{2}m_2 v^2 = G \frac{m_1 m_2}{r}\] quindi chiamando semplicemente m1 come m, otteniamo \[v=\sqrt{\frac{2Gm}{r}}\] Per avere un buco nero, dove nulla può fuggire perché la velocità di fuga è maggiore o uguale alla velocità della luce, v deve essere almeno uguale a c, quindi: \[c=\sqrt{\frac{2Gm}{r}} \rightarrow r=\frac{2Gm}{c^2}\] La nostra ipotesi di partenza era che il raggio del buco nero fosse uguale alla lunghezza Compton, quindi, confrontando le due formule ora menzionate, si ha che \[\frac{2Gm}{c^2}=\frac{\hbar}{mc} \rightarrow m^2 = \frac{\hbar c}{G}\] Sostituendo l’espressione appena trovata per m (chiamata anche massa di Planck) nell’equazione per la determinazione della lunghezza d’onda Compton si arriva finalmente alla formula per la lunghezza d’onda di Planck: \[L = \sqrt{\frac{\hbar G}{c^3}}\] In conclusione non vi è nessuna ragione oscura per la quale si ha una radice quadrata o una potenza al cubo. Al contrario, come accennato in precedenza, è di grande importanza la posizione al numeratore di h e G e di c al denominatore. Pasquale Di Nezza – Fisico |
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