Abbiamo varie volte detto ai nostri web-nauti che bisogna fare attenzione a quanto si trova in siti non qualificati. Per quanto riguarda l’articolo citato del nostro web-nauta Luciano, Il nostro esperto Prof. Martino Grandolfo commenta : “L'unico riferimento verificabile è un lavoro su Lancet. A prescindere che non c'è nessuna Dr.ssa Lita Lee (?), ma è un lavoro di Lubec, Wolf e Bartosch, dell'Università di Vienna, la rilevanza sanitaria di quanto esposto è molto dubbia, al di là dell'effetto chimico. Per il resto è un guazzabuglio di parole in libertà“ Il nostro lettore potrebbe provare a chiedere all’autore di quell’articolo (che comunque non sa distinguere fra lunghezza d'onda e frequenza):
- Che cos'è l'acqua bioenergeticamente morta e quale grandezza fisica ha misurato con le prove "radioestesiche" e che intensità deve essere misurata per poter "evidenziare la totale scomparsa di vitalità" nell'acqua dopo riscaldamento in forno a microonde.
- Quali siano i livelli d'esposizione misurati a 50 cm, con il grottesco "lapparecchio degli amici podisti“
Lasciando il faceto per il serio ricordiamo che in ScienzaPerTutti abbiamo già ampiamente trattato sia l’aspetto della sicurezza di operazione di un forno a microonde [31] sia quello della qualità nutrizionale dei cibi cotti alle microonde [77] [248] .
Segnaliamo a tutti i nostri web-nauti un documento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato nel febbraio 2005. Il documento ribadisce che i forni a microonde, quando utilizzati secondo le prescrizioni, sono sicuri e non presentano alcun pericolo e che i cibi in essi cucinati mantengono la stessa qualità nutritiva di quelli cucinati nei forni tradizionali.
Redazione SxT/flf
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