Con il tester tradizionale è molto difficile effettuare misure su circuiti caratterizzati da basso isolamento.
Per capirci il basso isolamento è quello che fa intervenire il differenziale e non l'interruttore magnetotermico nei nostro impianto domestico. Ad esempio se abbiamo un interruttore automatico (=magnetotermico) da 16 A (ampere ), e un differenziale da 30 mA, come capita di solito in ambienti domestici, la corrente di guasto che fa intervenire il primo è di circa 160 A , mentre il differenziale interviene sicuramente per una corrente di 30-60 mA . Se interviene il primo si tratta di un guasto evidente e facilmente individuabile con il tester: dovresti leggere qualche Ohm, nel secondo caso è più complicato da misurare. Di solito non si tratta di guasto franco, cioè un contatto elettrico tra conduttore e massa metallica, che fa scattare l'interruttore magnetotermico per corto circuito, ma di una piccola dispersione di corrente che può avvenire come piccola scarica al di sopra di una certa tensione. Con il tester tradizionale si misura una resistenza applicando al massimo una tensione di qualche volt .In tal caso potresti vedere un circuito aperto, e quindi misurare anche centinaia di kOhm e da questo diresti che il circuito è sano. Invece, aumentando la tensione vedresti che a un certo punto inizia a scaricare e la resistenza crolla. Questo tipo di misura si chiama "prova di isolamento" e si fa con strumenti un pò più professionali. (Una volta i vecchi tester ICE avevano la possibilità di fare misure del genere collegandosi alla spina). Se non hai uno strumento idoneo, l'unica cosa che puoi fare è provare il tuo motore con alimentandolo il circuito protetto dal differenziale , ma attenzione: ricordati prima di tutto di collegarlo a terra, per la tua sicurezza e perchè altrimenti il differenziale non interviene anche se il motore è guasto!
Ruggero Ricci - Ingegnere elettronico
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