L'affermazione citata è falsa. Probabilmente deriva dall'osservazione dei primi tracciati elettroencefalografici che furono registrati e/o dalle osservazioni cliniche di casi con traumi cranici. Quello che è vero è che poca parte della superficie cerebrale è eloquente. Per eloquente si intende che la sua attività elettrica si modifica in modo chiaro e inequivocabile in seguito a una stimolazione sensoriale o a un'attività motoria. La lesione di una certa quantità di massa cerebrale, inoltre, può non portare a deficit sensibili o comunque facilmente evidenziabili. E' difficile, ad esempio, se non la si ricerca volutamente, evidenziare una variazione dell'umore, della capacità di prevedere le proprie azioni, delle proprie risposte emotive, della capacità di associare nomi a immagini o suoni a oggetti, ecc. In realtà, utilizziamo sempre tutto il nostro cervello e non c'è nessuna sua parte che, a un'attenta indagine, non sia coinvolta in una o più funzioni.
Mappa del cervello: sono mostrate le associazioni delle zone del cervello con le funzioni e le sensazioni delle varie parti corporee. Fonte: Abbott Laboratories
Non solo ogni parte del cervello svolge la sua funzione, ma non può svolgerne altra, almeno nell'adulto: è ben difficile, quindi, pensare che fenomeni quali quelli citati (telecinesi , telepatia , ecc.) possano comparire se non già "previsti" nella organizzazione cerebrale.Non è vero, ad esempio, che i non vedenti (nei quali una gran parte di cervello non riceve più informazioni visive) abbiano una maggiore sensibilità tattile dei vedenti. La parte visiva del loro cervello, infatti, non può assumere funzioni tattili. L'abilità tattile del non vedente è solo il frutto di un maggiore allenamento: anche un vedente potrebbe facilmente acquisirla, se si allenasse altrettanto. Se non è possibile, quindi, ammettere differenze qualitative, sono possibili quelle quantitative come, appunto, è il caso dell'allenamento. E' possibile migliore capacità già esistenti facendo "lavorare" di più la parte del cervello che ne è responsabile. A questo scopo, i singoli neuroni possono modificare temporaneamente le proprie connessioni e scambiare più facilmente e più rapidamente informazioni con gli altri neuroni. Si può quindi migliorare l'efficienza del cervello o contrastarne il deterioramento, ma non acquisire capacità nuove. Nel caso specifico della telecinesi e telepatia , il problema, poi, non è nel cervello: sono fenomeni per i quali non vi è alcuna evidenza sperimentale documentata e riproducibile della loro esistenza.
Pier Paolo Battaglini – Responsabile Centro Brian Università di Trieste
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