Buongiorno, l'esperimento di Eddington permise di verificare la deviazione della luce prodotta dal Sole prevista dalla teoria newtoniana. Se la luce non ha massa, come fu possibile il calcolo newtoniano? Grazie per l'attenzione. Gennaro
L'osservazione fatta dall'astronomo e astrofisico Sir Arthur Eddington durante l'eclissi totale di Sole a maggio del 1919 rappresenta un importantissimo passo per dimostrare la validità della teoria della relatività di Einstein. Già nel 1915, Einstein aveva fatto dei calcoli per determinare la deflessione della luce causata da una grande massa. E' importante sottolineare che anche nella teoria newtoniana era previsto che grandi masse potessero curvare il percorso della luce. Infatti, il calcolo newtoniano può essere effettuato perché nelle formule classiche della deflessione compare l'energia delle "particelle" di luce divisa per la massa. Si immagina allora che queste "particelle" si muovano con velocità c e abbiano energia cinetica per unità di massa (1/2) c2. Se si fa così, si trova un angolo di deflessione che è la metà di quello calcolato da Einstein con la sua teoria della relatività. Il calcolo newtoniano fu fatto all'inizio dell'Ottocento da Soldner.
L'eclissi solare totale del 1919 dava finalmente la possibilità per la verifica sperimentale delle predizioni fatte da Einstein: solo con il Sole oscurato era possibile osservare la posizione delle stelle "dietro" al Sole stesso la cui luce viene deviata dalla grande massa del Sole. In questo modo era possibile misurare il grado di deflessione della loro luce. L'angolo determinato da Eddington infatti risultò maggiore di un fattore due rispetto a quanto predetto dalla teoria di Newton, confermando così pienamente la teoria della relatività.
Vincenzo Barone e Sabine Hemmer fisica