Partendo dall'ipotesi che l'Universo abbia circa 13,9 miliardi di anni e immaginando che in futuro con un potentissimo telescopio si possano osservare distanze sino a 20 miliardi di anni luce, come sarebbe possibile se la velocità della luce non permette di scorgere più in là del limite stesso dello spazio-tempo? Anche se l'Universo si sta espandendo, supponiamo che si riesca a guardare oltre l'universo osservabile, ciò significherebbe che un giorno l'uomo potrebbe osservare il nulla (se non la nascita del big bang attraverso il telescopio)?
(Lorenzo Z.)
Caro Lorenzo, l’Universo ha la caratteristica che gli oggetti distanti che osserviamo hanno emesso la loro luce nel passato. Quindi più gli oggetti che osserviamo sono distanti più essi sono antichi. Ad esempio le galassie più distanti che riusciamo a osservare sono morfologicamente diverse da quelle a noi più vicine, e ci appaiono più piccole e mediamente più irregolari nella forma, coerentemente con le nostre previsioni sulle caratteristiche delle galassie che si sono formate nell’Universo primordiale. Ma in realtà noi riusciamo a osservare com'era l’Universo quando esso aveva soltanto 380 mila anni di vita. È la radiazione cosmica di fondo, che permea l’universo, e che è la luce che ha interagito per l’ultima volta con gli atomi di idrogeno che riempivano l’Universo quasi 14 miliardi di anni fa. Quella luce ci mostra un universo estremamente uniforme e omogeneo, a parte tenui variazioni di densità, che sono i germi delle galassie di oggi. Non possiamo andare più indietro nel tempo utilizzando la luce, ma potremmo farlo in futuro, con esperimenti più raffinati, utilizzando altri messaggeri, come i neutrini, o addirittura le onde gravitazionali, che ci potranno fornire una “immagine” dell’universo immediatamente dopo quello che chiamiamo big bang.
Stefano Marcellini, fisico
FONTE IMMAGINE: European Space Agency, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons