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 L'argomento sulle particelle superluminari è interessante, ma finora nessuno ha potuto dimostrarne l'effettiva esistenza! Nel 1973 R.Clay e P.Crouch nei loro rilevamenti di raggi cosmici sembrava avessero trovato prove inconfutabili della loro esistenza, la loro scoperta fu pubblicata su Nature nel 1974 ma poi non vi fu nulla di scientificamente riconosciuto! Se tali particelle fossero reali quali sarebbero le loro proprietà spazio-temporali? È plausibile pensare che così come accelerando il nostro tempo rallenta fino a fermarsi al raggiungimento (impossibile) di "c", particelle che nascono con proprietà superluminari viaggino, secondo il nostro punto di osservazione, a ritroso nel tempo? Se ciò fosse vero, non verrebbe violato il principio di casualità? E come sarebbe possibile che qualcosa torni ad un tempo che ormai non esiste più, o che qualcosa venga a visitarci da un tempo che non c'è ancora? (Davide Simonetti) 

 

sem_esperto_rossoTutti i dati sperimentali attualmente disponibili sono consistenti con la legge che fissa la scala "c" come velocità massima per tutti i "segnali" (portatori di informazione, portatori di energia). Di tanto in tanto compare un articolo in cui gli autori sostengono di aver ottenuto velocità superiori a "c" ma poi è sempre emerso che l'esperimento era stato analizzato in maniera incorretta ed era stata misurata una grandezza che non corrispondeva davvero al trasferimento di un quantitativo di energia da un punto ad un altro dello spazio. Quindi è ragionevole assumere che non è possibile incontrare i paradossi per la causalità che l'esistenza di velocità superiori a "c" potrebbero indurre. L'unico contesto in cui è forse possibile contemplare, dal punto di vista della speculazione teorica, delle velocità superiori a "c" è quello degli studi di unificazione della Relatività Generale con la Meccanica Quantistica, in cui è naturale pensare ad un quantizzazione dello spazio tempo. L'esistenza di un quanto fondamentale di tempo icona_esperto3 porterebbe ad una modifica della descrizione dello spazio-tempo molto profonda ma che può essere percepita solo da particelle di energie altissime che non siamo in grado di produrre (energie un milione di miliardi superiori a quelle attualmente sotto investigazione nei più avanzati laboratori, quali il CERN di Ginevra icona_linkesterno). Nell'analisi teorica di alcuni tra i più radicalmente innovativi (ma non esclusi dai dati sperimentali) modelli di quantizzazione dello spazio-tempo si incontrano delle modifiche della legge per le velocità e del concetto di causalità, ma tipicamente solo in casi in cui le particelle hanno appunto energie gigantesche e solo per viaggi di durata molto breve (di durata comparabile al quanto di tempo che supponiamo avere il valore piccolissimo di circa 10-44 secondi). Quindi persino queste innovative teorie di quantizzazione dello spazio-tempo icona_esperto17 non ci prospettano il rischio di ricevere visita da un nostro lontano discendente (un essere umano, come tutti i sistemi macroscopici ordinari, è composto di particelle di energia molto bassa). Va anche sottolineato che in questi modelli di quantizzazione dello spazio-tempo la nostra percezione intuitiva di un ordinamento continuo ed oggettivo della "variabile tempo", di una oggettività assoluta dei concetti di "prima" e "dopo", viene leggermente modificato dalla presenza di nuovi principi di indeterminazione quantistica (ma di nuovo l'effetto sarebbe significativo solo in contesti finora inaccessibili sperimentalmente).

Giovanni Amelino-Camelia Fisico 

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