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Come mai il mare ai poli non ghiaccia (penso allo stretto di Bering) nonostante temperature di diverse decine di gradi sotto zero? La salinità abbassa il punto di congelamento soltanto di qualche grado….Poi, ho sentito che se ghiacciasse i ghiacci impedirebbero il disgelo perchè rifletterebbero i raggi solari. Ma possibile che il sole non riuscirebbe a scioglierli comunque? (Francesco Frontera)

 

sem_esperto_verdeLe acque dei mari nelle grandi latitudini ghiacciano d’inverno. Nel caso del mare di Bering icona_minibiografia , il fatto di congelarsi ha un importante ruolo nell’equilibrio del suo ecosistema, fornisce l’habitat ai microorganismi, agli uccelli, ai mamiferi. Inoltre la quantità e la durata dei ghiacci invernali ha influenza sulla migrazione delle balene dell’Artico e degli uccelli marini.

La copertura annuale del ghiaccio dipende dalla temperatura dell’aria ma anche dalla direzione dei venti durante le tempeste che normalmente tormentano i mari del nord ogni tre-cinque giorni. La formazione di ghiaccio invernale inizia nel nord del mare di Bering intorno a novembre, quando la temperatura dell’acqua scende a –1.70 °C (punto di congelamento dato dalla salinità) e normalmente permane fino a giugno dell’anno successivo. Soltanto una parte del sale riesce ad essere incorporato nel ghiaccio quando l’acqua si congela e quindi, dopo che il ghiaccio si è formato, l’acqua sottostante diventa più salata e più densa e si muove verso il fondo del mare causando il cambiamento delle correnti sottomarine.

D’altra parte il ghiaccio galleggiante è spinto verso il sud dai forti venti che d’inverno soffiano prevalentemente dal nord-nordest e quando raggiungono le acque con le temperature superiori al punto di congelamento, si sciolgono creando uno stratto di acqua meno salata sulla superficie dell’oceano, ricca di nutrimenti essenziali al rendimento dell’ecosistema. Studiando quanto il ghiaccio si è spinto verso il sud, dove e quando si è sciolto, ci porta a capire come il mare reagisce ai cambiamenti che occorono nell’atmosfera e nel clima globale della terra. Inoltre il comportamento del ghiaccio invernale ha influenza fondamentale sulla vita marina: microorganismi, pesci, uccelli e mamiferi. Studi sistematici della copertura di ghiaccio del mare di Bering e il suo scioglimento primaverile ha evidenziato tre differenti tipi di clima negli ultimi 30 anni. Il periodo dal 1972 al 1976 è stato molto freddo.

Il ghiaccio è arrivato fino all’isola St. Paul a circa 570 N di latitudine dove è rimasto per più di 1 mese. Nel 1977 il clima nel mare di Bering è cambiato drasticamente e fino al 1988 è stato un periodo caldo. Il ghiaccio non è mai arrivato alle latitudini abituali e la sua durata è stata di 2 - 4 settimane più corta rispetto alla durata nei normali periodi più freddi. Dal 1989 fino a 2001 si è verificato un altro cambiamento verso il freddo. Il ghiaccio invernale ha raggiunto le latitudini più basse ma la sua durata è stata limitata. Lo scioglimento in questo periodo è avenuto prima che l’insolazione fosse stata sufficiente al nutrimento dei microorganismi.

Questi cambiamenti hanno avuto una ripercussione su tutto l’ecosistema del mare di Bering. Il nostro web-nauta domanda se il ghiaccio, riflettendo i raggi del sole, impedirebbe il disgelo. Immagino che pone questa domanda tenendo in mente che il colore bianco riflette, al contrario del nero che assorbe le radiazioni. Non è esattamente cosi nel caso del ghiaccio che è composto essenzialmente di acqua con aggiunta di sale e altre sostanze. L’acqua è un ottimo assorbitore della radiazione con le frequenze nella zona del rosso . Chi scende sott’acqua sa che solo la luce della torcia restituisce i bellissimi colori sottomarini anche nelle piccole profondità poichè senza l’illuminazione artificiale i colori tendono al grigio. Quindi il sole è in grado di sciogliere il ghiaccio quando inizia il lungo giorno estivo.

Halina Bilokon – Fisico