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Vorrei avere informazioni sul reattore, sviluppato a Los Alamos, denominato Uhtrex (ultra high temperature reactor experiment) o, se possibile, dei collegamenti esaurienti (web,testi,ecc.). Come mai non sono seguiti altri prototipi, visto l'utilizzo di altissime temperature che apriva il campo per efficienze notevoli? E' stata soddisfacente la produzione di energia elettrica? In cosa consisteva il "confezionamento" del combustibile? Quale è stata la temperatura operativa del refrigerante? Ho letto che tramite opportuni cicli è possibile produrre in maniera idrogeno per via termochimica: in questo caso,data l'alta temperatura di lavoro del reattore,quale sarebbe stato il rendimento calore-idrogeno? ( Alessandro) (2066) |
Malgrado Los Alamos, dunque, si avviasse ad essere il massimo laboratorio scientifico asservito alla difesa nazionale degli Stati Uniti d’America, fu sempre chiaro a tutti coloro che si susseguirono nella direzione dei laboratori che bisognava preparare la strada ad attività che avessero ricadute a più lungo termine, in particolar modo sviluppando e rafforzando la ricerca della fisica di base. Rafforzare la ricerca di base avrebbe avuto delle ricadute essenziali in diversi campi tecnologici non ultimo quello della ingegneria degli armamenti. Intorno agli anni 1960 fu deciso che, per motivi di sicurezza, gli Stati Uniti dovessero possedere un missile balistico intercontinentale e i reattori nucleari fornivano l'unica soluzione per avere le potenze necessarie per la propulsione. Nacque così il Programma Rover per la progettazione e costruzione di un reattore nucleare spaziale. Questo progetto prevedeva di utilizzare un reattore a fissione L'idrogeno passando attraverso gli elementi di combustibile del nocciolo In definitiva l’idrogeno doveva svolgere contemporaneamente la funzione di moderatore-refrigerante del reattore e quella di gas propellente del razzo. Ebbe inizio in questo modo la ricerca di un tipo di combustibile compatibile con le elevatissime temperature che si volevano ottenere per il gas di propulsione e in grado di soddisfare le specifiche stabilite su dimensioni, peso e potenza necessari per il razzo. Si cominciò quindi a lavorare su due tipi di combustibile: uno basato su una miscela di biossido di uranio
In questo contesto si colloca l'esperimento UHTREX che di fatto fu un diretto spin-off del programma Rover. Il progetto UHTREX (analogamente al programma ROVER) fu originariamente un programma “classificato”, ossia coperto dal segreto militare. Solo dopo lo smantellamento del reattore UHTREX venne resa accessibile la documentazione relativa a questo progetto. Tale documentazione consiste essenzialmente in reports interni dei Laboratori di Los Alamos. Purtroppo il laboratorio di Los Alamos, dopo gli avvenimenti del 11 Settembre non rilascia nessun tipo di documentazione e anche i siti in cui erano scarcabili i files di molte note tecniche interne non sono più raggiungibili dall'esterno. Questo spiega la difficoltà nel reperire documentazione sul progetto. Alcune delle altre domande del nostro web-nauta (temperatura operativa del refrigerante, produzione dell’ energia elettrica, combustibile e suo confezionamento etc.) trovano risposta nell’ approfondimento , dove forniamo anche una descrizione tecnica generale dell’impianto. Ci soffermeremo invece qui su due punti che possono avere un interesse più generale: quello dei successivi prototipi e quello della produzione dell’idrogeno per via termochimica. Perché, si chiede il nostro web-nauta, non sono seguiti altri prototipi visto l'utilizzo di altissime temperature che apriva il campo per efficienze notevoli? Negli anni 70 il laboratorio di Los Alamos conobbe la prima crisi di budget che comportò la cancellazione di alcuni programmi: fra questi Rover e UHTREX. C’era stata, infatti, una pressione considerevole da parte dell'AEC (Atomic Energy Commission) nell'indirizzare alcune importanti risorse di Los Alalmos verso lo sviluppo di reattori commerciali ad acqua leggera I reattori modulari ad alte temperature, oltre a promettere elevate efficienze (48% contro il 30% dei reattori di vecchia generazione LWR), permettono di individuare soluzioni concrete ad importanti problematiche fra le quali: minimizzare la produzione delle scorie, evitare la proliferazione di materiali per armi nucleari e accoppiarsi a cicli industriali importanti, quali la produzione di idrogeno, con elevate efficienze. Veniamo ora alla questione di estrema attualità sulla produzione dell'idrogeno sfruttando il calore ad alta temperatura dei reattori nucleari di nuova generazione. L'idrogeno è un’importante sorgente di energia per il futuro, particolarmente promettente nel campo dei trasporti. L'utilizzo di celle di combustibile ad idrogeno consentirebbe, infatti, di ridurre drasticamente il consumo di petrolio con conseguenze importanti sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico. I metodi attualmente adottati presentano lo svantaggio di essere inefficienti (consumo di molta potenza per produzione di poco idrogeno) oppure, qualora abbiano una buona efficienza, sono accompagnati dalla produzione di gas nocivi che vengono dalla combustione di combustibili fossili. Al momento l'idrogeno è prodotto su scala industriale, prevalentemente, usando gas naturale (essenzialmente metano) come materiale sorgente degli atomi di idrogeno e al tempo stesso materiale generatore di calore per combustione. L'idrogeno è l'elemento più diffuso nell'universo e, sulla terra, può essere ricavato da una fonte praticamente inesauribile come l'acqua (oltre che dal metano, ecc). La termolisi Esistono, comunque, altri metodi per ottenere l'idrogeno dalla dissociazione dell'acqua, quale ad esempio il processo termochimico. In questo caso la decomposizione dell'acqua avviene come risultato finale di un set di reazioni chimiche alcune delle quali di tipo endotermico, ossia reazioni che hanno bisogno di calore fornito dall'esterno per attivarsi. In questo caso, anche se bisogna sempre fornire del calore, le temperature necessarie sono nettamente più basse di quelle del processo diretto di termolisi. I reattori a gas ad alte temperature e i reattori veloci raffreddati a metalli liquidi sono ottimi candidati a fornire calore ad alte temperature, promettendo grosse efficienze di conversione “calore-idrogeno” senza rilascio di gas nocivi nell’atmosfera. Lo splitting
Tenendo conto che la cinetica chimica ci insegna che, secondo la ben nota legge di Arrhenius NOTA: Si vuole far osservare che l'arricchimento medio del combustibile previsto per i GT-MHR e i VHTR è mediamente < 20%, quindi nettamente inferiore a quello del combustibile di UHTREX. Lina Quintieri – Ingegnere Nucleare |
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