Murray_Gell-Mann_(University_Hall): Meliriusderivative work: Dmitry89, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

 Biografia di Danilo Domenici

nobelprize1969 Premio Nobel per la Fisica

(1929-2019) 

Murray Gell-Mann nacque a New York il 15 settembre 1929.

Fu un bambino prodigio, laureandosi in fisica a Yale a soli 19 anni e conseguendo il dottorato al Massachusetts Institute of Technology a 22 anni.

Al MIT divenne assistente di Victor Weisskopf e ottenne il dottorato di ricerca nel 1951. Dopo aver visitato varie università come post-doc, nel 1954 divenne professore al California Institute of Technology, dove insegnò fino al 1993.

Nel 1958, in collaborazione con Richard Feynman, sviluppò la “teoria V-A”, che introduceva la chiralità nelle interazioni deboli, in seguito al risultato dell’esperimento di Chien Shiung Wu sulla violazione della parità. Per spiegare i decadimenti dei kaoni e degli iperoni osservati nei raggi cosmici introdusse un nuovo numero quantico, la “stranezza”, che viene conservato nelle interazioni forti e elettromagnetiche, ma non nelle interazioni deboli. Contribuì, insieme a Abraham Pais, a far luce sull’enigma del mixing dei kaoni neutri.

Nel 1961 introdusse un nuovo schema di classificazione per gli adroni, che chiamò “the eightfold way”, poiché basato su ottetti di particelle. Tale schema fu poi raffinato nel 1964 quando postulò l’esistenza di particelle costituenti gli adroni che chiamò “quark”, nome che prese dalla novella Finnegans Wake di James Joyce:

“Three quarks for Muster Mark!”

Anche George Zweig, indipendentemente da Gell-Mann, aveva formulato l’ipotesi di particelle costituenti degli adroni, che aveva chiamato “aces”, termine mai entrato nel lessico ufficiale. Negli anni successivi gli esperimenti confermarono la presenza di quark, antiquark e gluoni come elementi fondamentali degli adroni. Gell-Mann sviluppò anche una serie di regole, note come “regole di somma” che permettevano di fare semplici predizioni teoriche a partire dalle simmetrie del modello a quark. Nel 1969 fu insignito del premio Nobel per la fisica per il suo fondamentale contributo nella classificazione delle particelle elementari.

Nel 1972, mentre era in un periodo sabbatico al CERN, applicò la teoria di Yang-Mills ad una ipotetica carica di “colore” dei quark, ponendo le basi per la teoria di gauge delle interazioni forti, che egli chiamò “Cromodinamica Quantistica” (QCD). Quando negli anni ‘70 furono scoperti altri tipi di quark, la loro integrazione del modello di Gell-Mann fu naturale, e oggi la QCD è uno dei pilastri del Modello Standard delle Particelle.

Negli anni ‘80 si dedicò alla fisica dei neutrini, proponendo, insieme ad altri, la cosiddetta teoria seesaw, per spiegare le relazioni tra le masse dei neutrini. Negli stessi anni fu anche uno dei fautori della teoria delle stringhe, quando ancora era considerata da pochissimi ricercatori.

Gell-Mann è stato autore di un libro divulgativo sulla fisica e la complessità pubblicato nel 1994: “The Quark And The Jaguar: Adventures in the Simple and the Complex”.

Morì a Santa Fe, in New Mexico, il 24 maggio 2019.  Lo scrittore americano Cormac McCarthy scrisse di lui che “sapeva più cose su più cose di chiunque altro avessi mai incontrato… perdere Murray è come perdere l’Enciclopedia Britannica”.