scienzapertutti_Carlo_Rubbia

 Biografia a cura della redazione di ScienzaPerTutti 

(1934-vivente) Carlo Rubbia è nato a Gorizia nel 1934. Dopo la laurea in fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa si trasferisce negli Stati Uniti, alla Columbia University, dove si dedica ai primi di una lunga serie di esperimenti nel campo delle interazioni deboli.

Nel 1970 ottiene la cattedra di Fisica all'Università di Harvard, dove insegna per un semestre all'anno fino al 1988. Dal 1989 al 1993 ricopre l'incarico di Direttore generale del Cern di Ginevra, il Laboratorio Europeo per la fisica delle particelle, dove lavora come fisico superiore dal 1961. Nel 1993 viene nominato consigliere per la ricerca scientifica del Commissario Europeo per la Ricerca, Antonio Ruberti, e Consigliere di Amministrazione della Olivetti. I suoi esperimenti più importanti sono stati effettuati su diversi acceleratori di particelle negliStati Uniti (al Fermilab, nell'Illinois, e al Brookhaven National Laboratory di Long Island e al Cern.).

Qui, insieme a Simon van der Meer, sviluppa una serie di tecniche rivoluzionarie per creare e accumulare antiprotoni in un fascio ad alta densità e per portarli a collisione con un fascio di protoni a energie mai raggiunte prima in un acceleratore di nuova concezione. Rubbia ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1984 "Per la sua decisiva contribuzione al grande progetto che condusse alla scoperta delle particelle W e Z, trasmettitrici di debole interazione".

Le tecniche di Rubbia consentirono al "gruppo UA1" (una collaborazione internazionale di oltre cento fisici guidati da Rubbia al Cern) di rivelare l'esistenza dei bosoni vettori intermedi. Prima ancora di essere osservata sperimentalmente, questa terna di particelle mediatrici della forza elettrodebole era una delle pietre miliari alla base delle moderne teorie della fisica delle particelle elementari. Rubbia ha inoltre contribuito in maniera decisiva a Icarus, una delle collaborazioni internazionali operanti nel Laboratorio del Gran Sasso, che ha come obiettivo quello di dimostrare il decadimento del protone e di rivelare i neutrini solari.

 

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