Minibiografia   a cura di Franco Fabbri

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(1872-1934)  Astronomo olandese, è stato uno dei più grandi fisici teorici dello scorso secolo. Il suo nome si intreccia con quelli di Einstein icona_biografia e di Mach icona_biografia, di Friedmann icona_biografia , di Lemaitre icona_biografia e di Gamov icona_biografia . Nel 1913 egli dimostrò sperimentalmente dalle osservazioni sulle stelle binarie che la velocità della luce è indipendente dalla velocità della sorgente ponendo definitivamente fine alla pletora di tentativi di sviluppare teorie che postulassero una dipendenza della sorgente e non fossero in contraddizione con i dati sperimentali. Nel 1916-1917 pubblicò una serie di lavori sulle conseguenze della teoria generale della relatività e formulò la soluzione dell’equazione di Einstein in assenza di materia. De Sitter confutò la opinione di Mach che le inerzie locali sono determinate dalla distribuzione della materia a larga scala nell’universo affermando che se nell’universo esistesse un solo corpo materiale anche esso sarebbe dotato di inerzia . I lavori di de Sitter hanno ispirato la spedizione del 1919 di Eddington per misurare la deviazione gravitazionale dei raggi luminosi. De Sitter, diversamente da Einstein abbracciò immediatamente senza reticenze il fatto che la teoria della relatività implicava che l’universo stesse espandendosi ben prima che le osservazioni di Hubble ne dessero una conferma sperimentale. Nel 1932 Einstein e de Sitter proposero insieme il modello dell’universo di Einstein-de Sitter basato su una soluzione semplice ed elegante delle equazioni della relatività generale. In quello stesso lavoro essi ipotizzarono la esistenza di grandi quantità di un tipo di materia non ancora osservato che non emetteva radiazioni elettromagnetiche. La natura di questa materia, oggi chiamata materia oscura , che ormai molte osservazioni gravitazionali suggeriscono è ancora sconosciuta e la sua ricerca è alla base di molti programmi sperimentali attuali.