Minibiografia a cura di Franco Luigi Fabbri
(1902-1995) Eugene P.Wigner (1902-1995) è stato uno dei maggiori fisici del secolo scorso. Ha lungamente lavorato a Gottinga con eminenti fisici - tra i quali Werner Heisenberg (1901-1976) - sui fondamenti della meccanica quantistica. Sua sorella sposò Paul Dirac . Emigrato negli Stati Uniti fece parte del cosidetto gruppo dei tre magiari che prese parte alla realizzazione con Enrico Fermi del primo reattore nucleare. Dopo la guerra fu uno dei sostenitori piu convinti della utilizzazione pacifica dell’energia nucleare. Nel 1963 gli venne attribuito il Prenio Nobel per la Fisica insieme a Maria Goeppert-Mayer (1906-1972) e Hans David Jensen (1907-1973) “per il suo contributo alla teoria del nucleo atomico e delle particelle elementari particolarmente tramite la scoperta e la applicazione dei principi di simmetria”. Ha ricevuto molti altri riconoscimenti tra i quali : Fermi Award (1958), Max Planck Medal (1961), Albert Einstein Award (1978). A tutti i fisici è nota la “distribuzione di Breit e Wigner” (G. Breit, E. Wigner, Capture of slow neutrons, Phys. Rev. 49) che descrive la probabilità di transizione di uno stato risonante di data vita media. La rivista Fortune lo ha descritto come "il genio tranquillo che con una sola mano ha inventato la maggior parte di tutta la fisica teorica moderna". Oltre ai contributi fondamentali alla comprensione dell’atomo Wigner ha anche posto le fondamenta di quasi tutta l'ingegneria nucleare: a lui dobbiamo infatti la creazione della vera e propria fisica e del calcolo dei reattori nucleari. A Wigner si deve anche il famoso articolo “The Unreasonable effectiveness of mathematics”, (approssimativamente tradotto come “l'efficacia della matematica che sfugge ad ogni spiegazione razionale”) sul quesito -sempre attuale- se la matematica sia un linguaggio nostro o della natura. La conclusione di Wigner fu che tale efficacia va considerata una legge empirica epistemologica.