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Approfondimento a cura di Antonio Venturelli Nel processo di fusione termonucleare che produce energia nel nucleo del Sole alcune reazioni liberano neutrini. La catena protone-protone è assolutamente prevalente ai fini della produzione dell’energia (oltre il 98%) e la prima fase della catena, che coinvolge due protoni, è la reazione che produce la maggior parte dei neutrini solari, che sono anche quelli meno energetici.
Lo scienziato americano R. Davis j. rivela per primo, a partire dalla metà degli anni sessanta, il flusso di neutrini solari, dimostrando in questo modo che la teoria sui meccanismi di produzione dell’energia solare è fondata; dalle sue misure risulta, però, solo circa un terzo dei neutrini previsti teoricamente. Nasce così il problema dei neutrini solari. ... e se i conti non tornano?... è sbagliata la teoria, oppure si tratta di una... beffa dei soliti ignoti? ...Pengy non li conta tutti, i neutrini... Il problema dei neutrini solari mancanti, scoperto dal pioniere della ricerca in questo campo R. Davis, premio Nobel per la Fisica 2002, viene poi confermato da altri esperimenti condotti, in Russia (Baksan), in Italia (Gran Sasso), in Giappone (Kamioka). Per la soluzione di questo problema vengono avanzate tre ipotesi: - il Sole sta producendo meno energia, per cui si approssima l’inizio di una nuova era glaciale;- la teoria sulla fornace termonucleare difetta, evidentemente, in qualche parte; ai rivelatori non arrivano tutti i neutrini emessi dal Sole, oppure si verifica un processo chiamato mixing, l'oscillazione, cioé, da una ad altra delle tre forme ( sapori |
Schema della catena protone-protone. Fonte immagine: www.lnf.infn.it