Per molto tempo il cielo stellato è stato preso come emblema di rassicurante perfezione e staticità, ma all' idea di un Universo immobile e perfetto è subentrato il concetto di un Universo in espansione, predetto dalla teoria della relatività di Einstein . L’ Universo ha avuto origine dal Big Bang e sembra plausibile prevederne una fine.
Il nostro sistema solare si è formato circa 5 miliardi di anni fa dalla condensazione della nebulosa primordiale . Ogni giorno il Sole irradia energia grazie a processi di fusione nucleare che avvengono al suo interno e che permettono alla stella di non collassare sotto il suo peso, nei quali viene consumato carburante stellare, l’idrogeno. Terminate le riserve, che per una stella delle dimensioni del sole si stima possano durare una decina di miliardi di anni, prevarrà la spinta gravitazionale che comporterà una progressiva contrazione e un conseguente aumento di temperatura, a un certo punto tale da innescare la fusione dell’elio: il Sole diverrà una gigante rossa che avvolgerà in una nube infuocata i pianeti circostanti. La Terra, su cui sarà distrutta ogni forma di vita, sarà ridotta a sterile roccia, e si avvierà verso il gelo, a temperature prossime allo zero assoluto, mentre il sole, la nostra “pila cosmica”, ormai scarica, comincerà a spegnersi divenendo prima una nana bianca e poi una nana nera, non più in grado di emettere radiazione. Arriverà quindi il “giorno dell’apocalisse” ma non sarà un evento tanto esclusivo: ogni secondo qualche stella muore, ed in alcuni casi le conseguenze sono molto più spettacolari.
In questo continuo nascere e morire di stelle e sistemi planetari anche il nostro universo si avvia verso la fine della sua storia, scritta ormai per metà. L’evoluzione cosmica è infatti determinata dall’azione opposta di due forze: la spinta originaria impressa all’istante del Big Bang e la forza gravitazionale attrattiva che tenderebbe a far collassare la materia, il cui prevalere determinerebbe l’espansione senza fine di un universo aperto o l’implosione – Big Crunch – di un universo chiuso. L’universo non si rassegna tuttavia a morire così facilmente: sembra infatti che le galassie, nonostante la presenza dell’attrito gravitazionale, stiano accelerando! Questo strano comportamento cosmico, che contraddice i precedenti modelli, potrebbe esser causato dall’azione di una forza misteriosa, definita energia oscura da pressione negativa, la cui densità aumenterebbe nel tempo, e che determinerebbe un progressivo stirarsi della trama cosmica, fino al grande strappo (Big Rip). Per tornare alle preoccupazioni del nostro web-nauta; probabilmente nel 2012 in qualche lontana galassia una stella morirà…un “universo parallelo” collasserà o si strapperà…Sulla nostra Terra non ce ne accorgeremo neppure. L’idea di poter assistere a una tale spettacolare catastrofe è senza dubbio affascinante. Ma con ogni probabilità, noi non potremo assistervi in diretta. Cercare di prevedere la data ed il programma dello spettacolo è l’attuale obiettivo: avremo qualcosa a cui pensare nei prossimi quindici miliardi di anni!
Redazione SxT/acdv
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