Minibiografia a cura di Franco Luigi Fabbri

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(1885-1955) Nasce a Elmshorn nel 1885. È considerato uno dei matematici che maggiormente hanno contribuito agli sviluppi della fisica matematica e fisica teorica nel secolo scorso. Anche egli insegnò all’Università di Gottinga , fucina della matematica dalla metà del IXX secolo alla metà del XX secolo, e poi a Zurigo e Princeton. A Gottinga era stato allievo di David Hilbert icona_minibiografia che ebbe su di lui una grande influenza.

Autore di vari lavori sulla teoria dei numeri, sulla relatività, sulla simmetria e sulla teoria dei gruppi. Interpretò – insieme a Wigner icona_minibiografia – i risultati della teoria dei gruppi traducendolo nel linguaggio della meccanica quantistica. Ettore Majorana icona_minibiografia era un suo profondo estimatore dei suoi contributi allo sviluppo della fisica matematica. Weyl fu uno dei primi a tentare - utilizzando alcuni risultati di Levi-Civita icona_minibiografia e Ricci-Curbastro icona_minibiografia - di sviluppare una teoria unificata dell’elettromagnetismo e dalla gravitazione. Alcuni suoi lavori sono elementi basilari della teoria del Big Bang. In relatività generale non è possibile separare lo spazio dal tempo e ci si deve sempre riferire allo spazio tempo.

Nella teoria del Big Bang questa difficoltà è superata assumendo il postulato di Weyl secondo il quale il tempo del Big Bang può essere misurato senza ambiguità. Nel 1979 Penose, per spiegare l’uniformità e l’omogeneità dell’Universo osservabile, ha discusso la possibilità che la curvatura dello spazio-tempo abbia due componenti, una dovuta dalla presenza della materia (dovuta cioè alla gravitazione) , l’altra che sarebbe presente anche in assenza di materia, descritta matematicamente dal tensore di Weyl. Oltre i suoi contributi alla matematica e alla fisica Herman Weyl ha lasciato un’ impronta importante anche nella filosofia della scienza. Herman Weyl muore nel 1955 a Zurig.