Dorothy Vaughan nasce il 20 settembre 1910

 Biografia della rubrica “Vita da genio” a cura di Chiara Oppedisano

Dorothy Vaughan, NASA

Computer umano. Così era chiamata Dorothy Johnson Vaughan alla NACA, la National Advisory Committee for Aeronautics, che nel 1958 sarebbe diventata NASA. A dir la verità così erano chiamate tutte le donne di colore (e non erano poche!) che lavoravano nella divisione in cui venivano effettuati i complessi calcoli per le traiettorie di volo.
Strenua e instancabile sostenitrice dei diritti delle donne lavoratrici, il computer umano Dorothy fu la prima donna afro-americana a diventare supervisore alla NACA, capace di portare a termine calcoli matematici complessi con estrema precisione e affidabilità, ma anche dotata di determinazione, empatia e molto, moltissimo, coraggio.

Dorothy Johnson nacque a Kansas City, in Missouri, il 20 settembre 1910. Nel 1917 la famiglia si trasferì in West Virginia, dove Dorothy si diplomò nel 1925. Nel 1929, a soli 19 anni, conseguì la laurea con lode in matematica alla Wilberforce University, college dell’Ohio al quale studiavano i ragazzi di colore negli Stati Uniti in quegli anni, quando la segregazione era ancora una triste realtà. Nel 1932 sposò Howard Vaughan, diventando così Dorothy Johnson Vaughan. La coppia ebbe sei figli. Dorothy lavorò come insegnante di matematica in una scuola superiore per ragazzi afro-americani per 11 anni. 

Nel 1941 il Presidente Roosvelt promulgò un ordine esecutivo, il numero 8802, che rimuoveva la segregazione nell’industria militare e nelle agenzie federali, per garantire che lo sforzo bellico avrebbe avuto il massimo impulso. Un giorno Dorothy si stava recando all’ufficio postale, quando si imbatté in un annuncio del governo che cercava laureati in matematica. Decise, senza crederci troppo, di sottomettere la sua candidatura. Nel dicembre 1943 fu assunta al NACA Langley Memorial Aeronautical Laboratory, entrando a far parte del gruppo responsabile dei calcoli matematico-computazionali per esperimenti aeronautici. Il gruppo di calcolo era interamente formato da matematiche di colore, a tutti gli effetti segregate dalle altre unità nel laboratorio: dovevano utilizzare bagni separati, e sedersi in una apposita zona in mensa. Dorothy fu assegnata alla divisione West Area Computing, quella assegnata alle donne di colore, ben distinta dalla divisione Est dove lavoravano le donne bianche. Per portare a termine i complessi calcoli richiesti al gruppo, gli strumenti a disposizione erano regoli matematici, calcolatori meccanici e, naturalmente, carta e penna. I risultati ottenuti erano necessari per fornire agli ingegneri aeronautici dati e parametri necessari per i test nella galleria del vento ed erano indispensabili per calcolare le traiettorie di volo tenendo conto di correnti e venti. 

foto di gruppo, credit: NASAFigura 1. Dorothy Vaughan con le collleghe Lessie Hunter (sinistra) e Vivian Adair (destra), e, indietro, Margaret Ridenhour e Charlotte Craidon.

Nel dopoguerra la ricerca e i relativi calcoli si focalizzarono sul nascente programma spaziale. Nel 1961 alla NACA entrò in scena il primo computer elettronico. Dorothy comprese immediatamente che quella era la via del futuro e reagì in maniera attiva e costruttiva, iniziando subito a studiare il linguaggio di programmazione di queste prime macchine, il fortran. E non si limitò a impararlo, ma si adoperò per insegnarlo alle colleghe della sua divisione, perché non rimanessero indietro e restassero aggiornate. Nel 1949 divenne la prima supervisore donna afro-americana della divisione. Contribuì al programma SCOUT (Solid Controlled Orbital Utility Test system), il veicolo di lancio per la messa in orbita di satelliti, uno dei programmi di maggior successo della NASA.

lancio SCOUT, NASAFigura 2. Veicolo di lancio SCOUT.

Quando la NACA divenne NASA, la segregazione razziale fu finalmente abolita. Dorothy iniziò allora a lavorare, finalmente con colleghe e colleghi di qualsiasi colore della pelle, etnia o religione, nella divisione Analysis and Computation. Il suo parere era tenuto in gran considerazione da ingegneri e fisici che, per calcoli particolarmente complessi, chiedevano espressamente che se ne occupasse lei in persona e non li delegasse a nessun altro. Ebbe tra le sue allieve Katherine Johnson e Mary Jackson. La loro storia è raccontata nel libro “Il diritto di contare” di Margot Lee Shetterly e nell’omonimo film.

Dorothy lavorò 28 anni alla NASA, sempre dietro le quinte, ma contribuendo in maniera decisiva alle conquiste della corsa allo spazio: collaborò al progetto Mercurio, che mandò in orbita il primo astronauta americano, John Glenn, e al progetto Apollo 11, che mandò i primi astronauti sulla Luna. Contribuì in maniera ancor più determinante ad affermare i diritti di tutte le donne che lavoravano alla NASA, a partire da quelle della sua divisione, adoperandosi, in maniera ferma e decisa, perché tutte le donne, che lavoravano spesso nell’ombra, avessero quello che meritavano: aumenti di paga, promozioni, riconoscimento e considerazione. 

Morì il 10 novembre 2008 a 98 anni, solo qualche giorno dopo l’elezione del primo Presidente afroamericano degli Stati Uniti, Barack Obama. Ricevette, postuma, ha la medaglia d’oro del Congresso degli Stati Uniti nel 2019 per il suo contributo alla corsa spaziale. A lei sono dedicati un cratere sulla faccia nascosta della Luna e un satellite. 

“Ho cambiato quello che ho potuto, dove non ho potuto, ho resistito.” Parola di Dorothy Vaughan.


Fonti delle immagini

Fig.1 © NASA

Fig.2 © NASA

Copertina: NASA on The Commons, Public domain, via Wikimedia Commons al link https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dorothy_Vaughan_2.jpg