Biografia Biografia di Danilo Domenici
1935 Premio Nobel per la Chimica
(1897- 1956)
Irene Curie nacque a Parigi il 12 settembre 1897, prima figlia di Marie e Pierre Curie. Perse il padre nel 1906, investito da una carrozza a cavalli.
Nel 1914 si iscrisse all’Università della Sorbona, ma i suoi studi furono interrotti dalla guerra, durante la quale aiutò sua madre come infermiera. Mise a punto una tecnica che usava i raggi-X per individuare le schegge di proiettili nei corpi, per la quale ricevette una medaglia militare.
Dopo la guerra tornò alla Sorbona, dove si laureò in matematica e fisica nel 1918. Quindi si spostò al Radium Institute, fondato dai suoi genitori, per insegnare radiologia e fare da assistente alla madre. Nel 1925 ottenne il dottorato di ricerca con una tesi sull'emissione di particelle alfa del polonio, l’elemento scoperto da sua madre cui aveva dato il nome della terra natia. Tra i suoi studenti al Radium Institute c’era il giovane ingegnere chimico Frederic Joliot, che conobbe e sposò.
Nel 1932, insieme al marito, si concentrarono su esperimenti che usavano le particelle alfa per bombardare nuclei. Riuscirono così a produrre anche positroni e neutroni, che non seppero però riconoscere in quanto tali, scambiandoli per elettroni e raggi-gamma. La loro esistenza fu poi evidenziata rispettivamente da Anderson e Chadwick quello stesso anno.
Nel 1934 i coniugi Joliot-Curie riuscirono finalmente a realizzare la scoperta che gli assicurerà un posto nella storia della fisica. Irraggiando isotopi stabili di boro, alluminio e magnesio, riuscirono a produrre isotopi radioattivi di azoto, fosforo e silicio. La scoperta aprì le porte all’uso di materiali radioattivi nella medicina, e valse a Irene Curie e suo marito il premio Nobel per la Chimica nel 1935 e a Irene la cattedra di fisica all’Università della Sorbona. Inoltre, riprendendo la loro tecnica, tre anni dopo a Berlino, Otto Hahn, Fritz Strassman e Lise Meitner scoprirono la fissione dell’uranio.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1948, i coniugi Joliot-Curie furono a capo del “Commissariat à l’énergie atomique” (CEA) e realizzarono Zoé, il primo reattore nucleare francese, che rappresentò l’inizio dello sfruttamento dell’energia nucleare come sorgente di energia civile in Francia.
Irene Joliot-Curie fu una fervente antinazista durante l’occupazione tedesca e poi una appassionata femminista. Continuò per tutta la vita a difendere il diritto all’istruzione delle donne e la pace.
Gli fu diagnosticata la leucemia, probabilmente contratta a causa di una fortuita esposizione a una intensa dose di polonio. Morì al Curie Hospital di Parigi, il 17 marzo del 1956.