(1742 – 1822) Chimico, politico ed economista. Fu vice-direttore dell'Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze dalla fondazione (1775) e successivamente ne divenne direttore dal 1805 al 1806. Membro della Commission e per il nuovo sistema metrico decimale , direttore della Zecca (1800) ricopri molti altri incarichi pubblici. Fu direttore della costruzione di ponti e strade e assunze anche la direzione delle miniere del Granducato di Toscana. Autore di molti lavori di chimica, fisica ma anche di filosofia e di economia. Nel 1792 sostenne l'esistenza di una causa chimica che dava luogo ai fenomeni galvanici che secondo Fabbroni erano riconducibili a processi di ossidazione dei metalli al contatto con l'aria e con l'umidità. Queste ricerche elettrochimiche favorirono l'accoglienza della pila di Volta e la comprensione dei processi in essa implicati.
Curiosità:
- Un Piccolo cratere lunare sul margine settentrionale del Mare Tranquillitatis, a sud-est del Mons Argæus, 18,7°N / 29,2°E; diametro 11 km, altezza 2090 m. Ex VitruviusE prende il suo nome (1976 Fabbroni).
- E’ conservata una lettera oleografica di Thomas Jefferson a Giovanni Fabbroni nel quale il Presidente parla del tempo che egli dedica alla musica "the favorite passion of my soul".
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