Biografia estratta da http://matematica.uni-bocconi.it/archivio
Aristarco di Samo (310 a.C. - 230 a.C.) è una figura non particolarmente famosa nella storia dell'Astronomia e della Matematica. È solitamente citato come uno dei precursori di Copernico nel proporre una visione eliocentrica del cosmo. Una visione in cui il Sole, fermo, occupa il centro del sistema e Terra e Pianeti gli orbitano intorno, mentre la Luna orbita intorno alla Terra e le stelle sono fisse sullo sfondo. Tutte le informazioni che abbiamo su di lui ci vengono da alcuni riferimenti alle sue teorie, fatte da altri scrittori classici come Archimede e Plutarco. Archimede dice di lui ne L'Arenario: …Aristarco ha pubblicato un libro contenente certe ipotesi da cui appare, come conseguenza delle assunzioni fatte, che l'universo è molte volte più grande dell'universo appena citato.
Le sue ipotesi sono che il sole e le stelle fisse restano ferme, che la terra gira intorno al sole sulla circonferenza di un cerchio di cui il sole occupa il centro, e che la sfera delle stelle fisse, situata intorno allo stesso centro, è così grande che il cerchio in cui egli suppone che la terra si muova dista dalle stelle fisse tanto quanto il centro della sfera dista dalla sua superficie…. Non conosciamo altri astronomi che abbiano esposto idee simili prima di lui. Peraltro i suoi successori non accettarono le sue ipotesi e questo non contribuì certo alla sua popolarità. Secondo Plutarco, Aristarco seguiva la teoria di Eraclide di Ponto che pensava che la rotazione diurna delle stelle fisse fosse dovuta alla rotazione della Terra sul suo asse. E di lui parla Vitruvio (I sec. d.C.), il famoso architetto e ingegnere romano, che lo cita nel De Architectura in una lista di personaggi cui si devono invenzioni e risultati di particolare importanza per lo sviluppo delle scienze e della tecnica.
Matematico ed astronomo, Aristarco occupa tuttavia un posto importante nello sviluppo dell'astronomia matematica. A lui si deve anche il primo tentativo di determinare le dimensioni e le distanze del Sole e della Luna. I valori ricavati, per quanto errati, furono utilizzati da tutti i suoi successori per più di 1500 anni. Solo verso il XVII secolo dopo le osservazioni di Copernico, Tycho Brahe, Keplero ed altri, si ebbe una determinazione corretta di queste distanze. L'unica opera di Aristarco sopravvissuta si chiama Sulle grandezze e le distanze del Sole e della Luna e fornisce, fra le altre, la deduzione geometrica della distanza fra la Terra e il Sole sulla base delle osservazioni, senza peraltro alcun cenno alle ipotesi eliocentriche.