Minibiografia a cura di Piero Patteri
Archimede (287 a.C. - 212 a.C.) di Siracusa fu uno dei maggiori scienziati dell' antichità.
Le sue scoperte in fisica sono il fondamento della della meccanica dei fluidi (Principio di Archimede: Ogni corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l' alto pari al peso del liquido spostato) e della meccanica razionale (Principio della leva). Scrisse anche il più importante trattato di ottica dell' antichità, oggi perduto, e si interessò di astronomia. I suoi studi di matematica produssero una lunga serie di dimostrazioni relative alle coniche e alla relazione tra raggio e superficie o volume della sfera.
Le applicazioni pratiche delle sue scoperte portarono a numerose realizzazioni già celebrate nell' antichità, o in uso ancora oggi: la vite idraulica o vite di Archimede, per il sollevamento dell' acqua, un planetario, grazie a sistemi di ingranaggi argani, gru e sistemi di sollevamento. l' orologio ad acqua. specchi concavi, per concentrare i raggi solari Archimede costruì varie macchine belliche per la difesa di Siracusa durante l' assedio dei Romani; tra questi gli specchi ustori e un artiglio meccanico per ribaltare navi nemiche.
(*) Frammento sul divenire delle cose: Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo. (DK 22 B 49 a)