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Blaise Pascal nacque a Clermont-Ferrand il 19 giugno 1623. I suoi primi, precocissimi interessi furono diretti alla matematica e alla fisica: già nel 1631 poté frequentare a Parigi i cenacoli del padre Mersenne, al seguito del padre, insigne magistrato e studioso di fisica e matematica.
A sedici anni compose il Trattato delle sezioni coniche; a diciotto anni inventò una macchina calcolatrice, la cosiddetta pascaline; in seguito fece numerose esperienze sul vuoto (descritte nel Trattato sulla pesantezza della massa d' aria e nell'altro Sull'equilibrio dei liquidi), rimaste classiche. Anche dopo che gli fu chiara la vocazione religiosa, l'interesse per la scienza non venne del tutto meno: la teoria della roulette, il calcolo delle probabilità e altre invenzioni lo impegnarono negli anni della piena maturità. Nel 1654 Pascal, decidendo di seguire la sua vocazione religiosa, entrò a far parte dei solitari (denominazione di un gruppo di gentiluomini laici che vivevano nei pressi del monastero omonimo dedicandosi alla meditazione e allo studio) di Port-Royal, fra i quali era già una sua sorella carissima, Jacqueline.
A questi anni risale la Conversazione col signor di Saci su Epitteto e Montaigne. Con Antoine Arnauld le idee del vescovo Cornelio Giansenio, esposte nell'Augustinus (1641) entrarono a Port Royal. Di lì a poco, la Chiesa condannò cinque proposizioni attribuite ai giansenisti. La disputa venne portata davanti alla Facoltà teologica di Parigi; e in essa intervenne Pascal. Il 23 gennaio 1656 Pascal pubblicava con lo pseudonimo di Luigi di Montalto la sua prima Lettera scritta a un provinciale da uno dei suoi amici intorno alle dispute attuali della Sorbona; e ad essa seguirono altre diciassette lettere, l'ultima delle quali ha la data del 24 marzo del 1657. Mentre pubblicava le Lettere e attendeva al suo lavoro scientifico (il cui ultimo risultato saranno gli studi sulla cicloide, del 1658), Pascal veniva lavorando ad una Apologia del cristianesimo che avrebbe dovuto essere la sua grande opera. Ma non arrivò a condurre a termine il suo lavoro.
La sua salute, malferma fin dall'infanzia, era divenuta sempre più fragile; morì il 19 agosto 1662, a 39 anni. I frammenti della sua opera apologetica furono raccolti e ordinati dai suoi amici portorealisti e pubblicati per la prima volta nel 1669 col titolo di Pensieri.