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Biografia di Danilo Domenici

(1548/49 – 1620) 

Simon Stevin, chiamato talvolta Stevino o Stevinus, nacque probabilmente nel 1548 a Bruges, nelle Fiandre. Molto poco si sa della sua vita. Tra il 1571 e il 1577 viaggiò in tutta Europa come impiegato di un mercante, quindi tornò a Bruges, dove lavorò nell’amministrazione della città fino al 1581. Dopodiché si iscrisse all’Università di Leiden, dove conobbe il principe Maurizio di Nassau, secondogenito del re Guglielmo I d’Orange. Quando nel 1618 Maurizio prese il posto del padre sul trono dei Paesi Bassi, Stevin divenne il suo principale consigliere e tutore. Fu direttore dei lavori pubblici idrici e quartiermastro dell’esercito e fondò la scuola di ingegneria dell’Università di Leiden. 

Stevin fu molto attivo soprattutto nei campi della matematica, della fisica e dell’ingegneria idraulica. Inventò e brevettò un ingranaggio a ruote dentate per migliorare l’efficienza dei mulini a vento che drenavano i polder. Fu il primo ad usare le espansioni piane dei poliedri. Distinse le definizioni di equilibrio stabile e instabile. Dimostrò la legge dell’equilibrio di un piano inclinato con un originale esperimento mentale facente uso di una “ghirlanda” di pesi equispaziati:

Fu talmente soddisfatto di questo risultato che lo fece incidere sulla sua tomba, ed è oggi noto come “Epitaffio di Stevinus”. Un importante corollario di questa legge è la regola del parallelogramma per la somma di due vettori.

Inoltre scoprì che la pressione di un liquido dipende solo dalla sua altezza e non dalla forma e dimensione del recipiente. Fu il primo a spiegare le maree con l’attrazione della Luna. Dimostrò che oggetti di peso differente cadono con la stessa accelerazione. Nel campo della teoria musicale fu il primo a menzionare il temperamento equanime secondo il rapporto della radice dodicesima di due tra semitoni successivi, anche se poi sbagliò a calcolare i valori delle frequenze.

Benché la notazione decimale fosse già nota ai matematici arabi, Stevin scrisse un libello sull’aritmetica decimale che contribuì enormemente a diffonderla al posto delle frazioni. Inventò anche una particolare notazione per i decimali, che sarà poi abbandonata nel 1612 quando Bartholomaeus Pitiscus e Giovanni Nepero introdussero la virgola. Stevin previde che i decimali avrebbero presto preso il posto delle frazioni nelle lunghezze, nei pesi e nel conio.

Nel 1954 nel libro “Aritmetica” fece conoscere al mondo occidentale la soluzione generale delle equazioni di secondo grado, formulata un millennio prima da Brahmagupta, in India. Estese gli insiemi di numeri interi e razionali introducendo i numeri reali e dimostrando il teorema del valore intermedio per i polinomi. Questo lavoro fu di ispirazione a matematici futuri come Newton, Cauchy e Weierstrass.

Infine inventò il “carro a vela”, un veicolo su ruote alimentato dal vento con una vela controllata dal pilota. Nel 1600 Stevin, il Principe Maurizio d’Orange e altre 26 persone viaggiarono su un carro a vela dalla spiaggia di Scheveningen a quella di Petten, raggiungendo una velocità superiore a quella del carro a cavallo.

Morì nel 1620.