di Annalisa Plaitano

 

 

F19 vespucci

foto copyright Giancarlo Azzerboni

 

Il più giovane, Jacopo, ha 19 anni compiuti il primo giorno sulla nave Vespucci; il più “maturo”, Nino, 33. In provenienza da Torino, Pisa, Napoli, Bari, Messina, Buenos Aires e altre città, i partecipanti sono iscritti a Biologia, Scienze Ambientali, Scienze Naturali, Geologia, Architettura Navale e Scienze Nautiche. Tutte discipline in rapporto con l’indagine sulla salute degli oceani, sul clima, sugli organismi marini e sulla navigazione, in poche parole con l’oceanografia. Invitati dai loro professori o capitati per caso su un annuncio in bacheca, i giovani (6 ragazze e 18 ragazzi) sono stati catapultati in questa avventura di una settimana a bordo di una nave progettata all’inizio del secolo scorso, a stretto contatto con l’equipaggio.

Il primo incontro con una nave di questo tipo produce quasi sempre una reazione emotiva e può rimandare ad atmosfere cinematografiche. Ben consapevole di ciò, il comandante ha ricordato che si tratta a tutti gli effetti di una nave militare: chi vi è ospitato deve comportarsi di conseguenza. Dal primo giorno di imbarco, infatti, i ragazzi hanno dovuto imparare le regole di sicurezza, il codice degli annunci in filodiffusione, gli orari della mensa e altre usanze di bordo, come montare l’amaca e gli effetti letterecci (lenzuola e coperte) per dormire. Hanno anche potuto godere della disponibilità dell’equipaggio che è sempre stato a loro disposizione, rispondendo alle loro esigenze e svelando loro le parti più nascoste della nave.

 

F3 interno vespucci

foto copyright Antonella Galati