- le posizioni dei due oggetti in una griglia di riferimento a-dimensionale che non varia nel tempo, - un fattore di scala, variabile nel tempo, che causa l'espansione delle dimensioni della griglia . Nelle due figure che precedono, i punti p1 e p2 sono sempre nelle stesse posizioni rispetto al sistema di riferimento a-dimensionale costituito dalla griglia ( sistema comovente ), ma agli istanti t=T1 e t=T2 le dimensioni di ciascun quadrato della griglia sono diverse a causa della variazione del fattore di scala. Questo causa di fatto un allontanamento dei due punti nello spazio. Indichiamo con D(T1) la distanza tra i due punti nelle unità della griglia di riferimento al tempoT1, la distanza effettiva D(t) ad un generico tempo t (t>T1) sarà descritta dalla relazione: D(t) = D(T1)*[a(t)/ a(T1)]. La funzione a(t), il fattore di scala, descrive l’espansione del sistema di griglie dall’istante T1 al passare del tempo. Analogamente per le velocità possiamo scrivere : \[V_{p1-p2}(t)=\frac{\delta D(t)}{\delta t}=\frac{D(T_1)}{a(T_1)}\cdot \frac{\delta a(t)}{\delta t}= D(t)\cdot \frac{a^{\prime}(t)}{a(t)}\] La velocità a cui si allontanano i due punti è dunque proporzionale alla loro distanza D(t) e ad una costante di proporzionalità ( al tempo t ) che prende il nome di fattore di espansione di Hubble H(t) = [a’(t)/a(t)]. Questa espressione ci mostra che in un universo in espansione come descritto, la velocità relativa tra due oggetti dovuta all'espansione del fattore di scala è direttamente proporzionale alla loro distanza r e al fattore di Hubble. ( V= DH ). Per la velocità di allontanamento è valida la relazione V(t) = [D(T1)/ a(T1)]. Da un punto di vista sperimentale, la prima evidenza per l'esistenza dell'espansione dell'universo è stata ottenuta nel 1929 dall'astronomo Edwin P. Hubble La misura diretta più accurata del parametro di Hubble viene oggi dall'analisi delle osservazioni del telescopio di Hubble Il valore del parametro di Hubble Una valutazione indiretta del valore odierno del parametro di Hubble è quindi possibile in base a queste teorie considerando le proprietà dell'universo nel suo complesso mediante lo studio delle caratteristiche della radiazione cosmica La cosa sorprendente è che, confrontando queste distribuzioni sperimentali con le teorie più recenti, basate sul modello del Big-Bang Bruna Bertucci – Fisico Nota Redazionale SxT bibliografia: evoluzione universo – SxT_ esp_378 Per una lettura interessante, a livello divulgativo, sull'evoluzione dell'universo, le teorie più recenti e misure sperimentali su cui esse sono basate, vi segnaliamo : - Rivista Le Scienze: Speciale L'Universo Nuovo, Marzo 2004 - Rivista Le Scienze: Speciale Nuova Cosmologia, Marzo 2001 - Rivista Le Scienze: Le Scienze, Quaderni, Numero 117- Dicembre 2000 |
0381. Quali sono gli elementi quantitativi che portano a valutare il fattore d'espansione, dell'universo visibile?
Quali sono gli elementi quantitativi che portano a valutare il fattore d'espansione, ad oggi, dell'universo visibile? Quale è il valore aggiornato alle ultime teorie di questa espansione che questi elementi determinano? (Gaetano Briganti)