Biografia di Danilo Domenici
1979 Premio Nobel per la Fisica
(1933- vivente)
Steven Weinberg nacque il 3 maggio 1933 a New York. Nel 1950 si diplomò alla Bronx High School, dove era compagno di Sheldon Glashow, con cui condividerà il premio Nobel 29 anni dopo. Prese la laurea in fisica alla Cornell University nel 1954 e dopo aver speso un anno al Niels Bohr Institute di Copenhagen, ottenne il dottorato di ricerca alla Princeton University, con la tesi “Il ruolo delle interazioni forti nei processi di decadimento”.
Dal 1960 al 1966 fu professore a Berkeley, dove si occupò principalmente di teorie quantistiche dei campi e rottura spontanea della simmetria. Dopo la scoperta della Radiazione Cosmica di Fondo nel 1964 si interessò anche di relatività generale e gravità quantistica. In questi anni pubblicò il testo “The quantum theory of fields”, 1500 pagine in 3 volumi, ritenuto un punto di riferimento dell’argomento.
Nel 1966 si spostò a Harvard. Nel 1967, mentre era visiting professor al MIT, propose il modello di teoria di campo che descrive in modo unificato le interazioni deboli e quelle elettromagnetiche, risolvendo il problema della massa dei bosoni vettori attraverso il meccanismo della rottura spontanea della simmetria. Il modello, noto oggi come teoria elettrodebole, includeva anche il meccanismo proposto da Robert Brout, François Englert e Peter Higgs nel 1964, ed era molto simile a quello proposto da Glashow nel 1961. Entrambi prevedevano l’esistenza di “correnti deboli neutre” mediate dalla particella Z0. Nel 1973 la scoperta sperimentale di queste correnti diede fondamento alla teoria elettrodebole. Per questo ricevette, insieme a Glashow e Salam, il premio Nobel per la fisica nel 1979.
Negli anni ‘70 continuò ad occuparsi di teoria dei campi, di supersimmetria, di teorie delle stringhe e di cosmologia. Propose la teoria technicolor per tentare di spiegare l’enorme divario di intensità tra la gravità e la forza debole, noto come “problema della gerarchia”. Nel 1979 propose le “teorie di campo efficaci”, un approccio teorico che portò allo sviluppo di teorie efficaci di gravità quantistica, di QCD a bassa energia e quark pesanti.
Nel 1982 lasciò Harvard per l’Università del Texas a Austin, dove rimase fino alla morte e dove creò un gruppo di fisici teorici tra i più importanti degli USA. Nel 2016, per aver proibito l’uso delle armi alle sue lezioni, ricevette un richiamo disciplinare dall’Università, poiché ciò era contro il regolamento d’ateneo e in generale la Costituzione degli Stati Uniti.
Il suo libro divulgativo del 1977 “I primi tre minuti”, in cui racconta l'inizio dell’universo e la formazione delle particelle come le conosciamo, è diventato negli anni molto popolare. Il suo articolo sulla teoria elettrodebole “A model of leptons” pubblicato il 20 novembre 1967 sulla rivista Physical Review Letters è il più citato della storia della fisica: a dicembre 2023 conta più di 14000 citazioni, quasi una al giorno.
Weinberg morì il 23 luglio 2021 ad Austin.