Infatti, se veramente la velocità della luce è sempre la stessa per ogni osservatore, in natura devono succedere delle cose molto strane…
Per esempio, immaginate di viaggiare con una macchina superveloce su una strada perfettamente dritta, andando a una velocità costante pari a metà della velocità della luce, cioè a 150 mila km/s. È quello che i fisici chiamano “moto rettilineo e uniforme”.
Immaginate ora di passare accanto a un’automobile parcheggiata e che quest’ultima, in quel momento esatto, accenda i fari.
Vediamo che succede.
Passato 1 secondo la luce dei fari sarà arrivata a 300 mila km davanti alla macchina in sosta.
Ma dopo lo stesso tempo dovrebbe essere anche a 300 mila km davanti a voi, visto che dobbiamo accettare il fatto che la luce vada alla stessa velocità rispetto a tutti, giusto?
Però qui abbiamo un bel problema!
In 1 secondo la vostra macchina ha già percorso 150 mila Km: perciò come fa la luce dei fari a stare a 300 mila km di distanza sia da voi che dall’auto parcheggiata?
Quel che vi aspettereste è che il raggio di luce, dopo 1 secondo, stia soltanto a 150 mila Km davanti a voi; e invece se fate l’esperimento lo trovate a 300 mila Km da voi. Cosa sta succedendo?
Dobbiamo focalizzarci sul fatto che il paradosso è tanto più evidente quanto più viaggiate veloce, perciò è la velocità che fa accadere qualcosa di inusuale.
Ma cos’è la velocità?
E’ una misura di quanto spazio percorrete in un certo tempo.
Perciò è una grandezza composta da altre due grandezze: lo spazio che percorrete e il tempo che impiegate.
Il fatto che succeda qualcosa di strano con la velocità potrebbe quindi significare che sta accadendo qualcosa di strano a una di queste due grandezze: lo spazio, o il tempo.