percorso di Francesco Vissani

A questo punto, siamo pronti a descrivere quello che è stato il contributo del nuovo telescopio a neutrini italiano, Borexino, alla comprensione del funzionamento del Sole.

centro di borexino


L'immagine ritrae la parte centrale del telescopio a neutrini Borexino, di cui abbiamo parlato proprio all'inizio. Come potete vedere, si tratta di una sfera circondata da "fototubi", che possiamo pensare come macchine fotografiche. Qual è il motivo per cui sono lì? Semplicemente per registrare le manifestazioni visibili di quei rari neutrini che, nati nel centro sole, sono stati tanto sfortunati da urtare con uno degli elettroni di Borexino! Un po' come fosse in uno scontro al biliardo, l'elettrone si ritrova cosi' a viaggare a gran velocita', che poi ben presto si trasforma in luce visibile.

borexino2

 

In breve: Borexino è riuscito ad osservare i neutrini solari emessi quando due protoni si trasformano in un unico deutone. Questa è solo la reazione di base originariamente prevista da von Weizsäcker e Bethe: i neutrini emessi in questa trasformazione sono i più abbondanti e dimostrano la reazione che spiega il 99% dell'energia solare. In altre parole, questi neutrini corrispondono abbastanza strettamente alla luce che osserviamo dal Sole.


reazione2

L'ostacolo era che ognuno di questi neutrini ha un'energia molto bassa e, quindi, erano particolarmente difficili da rilevare. Tuttavia, Borexino è stato opportunamente ideato e realizzato esattamente per compiti simili: infatti, tre anni fa, è andato oltre le migliori speranze e ha raggiunto anche questo importante obiettivo.

Per dirla tutta, non solo abbiamo capito come funziona il Sole, ma ora l'abbiamo davvero visto funzionare! Grazie all'osservazione dei neutrini solari, abbiamo ottenuto la prova che ciò che è stato immaginato dai nostri migliori scienziati è corretto: il Sole è un reattore dove avviene la fusione nucleare e dove le specie atomiche si trasmutano tra loro.