percorso di Francesco Vissani
La teoria dice che i neutrini sono prodotti nella regione centrale del Sole, il luogo dove si libera l'energia, il suo motore. Questa regione è chiamata il nucleo solare o in breve, il nucleo. Questa è la parte pù calda del Sole. Lì la materia vive in condizioni molto diverse da quelle ordinarie e non può essere osservata direttamente perché è circondata dal resto della struttura della stella.
Poichè i neutrini solari sono molto numerosi, è possibile - anche se non è facile - rivelare la loro presenza per mezzo di dispositivi molto grandi, che sono costruiti per questo scopo. Questi apparecchi sono chiamati, con poca fantasia, telescopi a neutrini.
Ci sono diversi telescopi a neutrini che hanno visto neutrini solari e, tra questi, i più famosi sono Super-Kamiokande (Giappone) e SNO (Canada), i cui risultati sono stati riconosciuti dal premio Nobel per la Fisica 2015.
Tuttavia, i neutrini che sono stati osservati da questi esperimenti non sono quelli più importanti, siccome corrispondono solo allo 0,02% dell'energia emessa dal nostro Sole. Si veda il diagramma allegato che mostra sia le distribuzioni dei vari tipi di neutrini al cambiare dell'energia (le curve e le linee verticali), sia le regioni di energia che riusciamo a sondare (le tre bande grigie): stiamo parlando dei neutrini che cadono sotto le due bande più a destra.
Lo stesso diagramma vi mostra che, al mondo, c'è solo un solo telescopio a neutrini, ad oggi, che ha la possibilità di osservare tutti i tipi di neutrini, compresi quelli più abbondanti. Questo è il telescopio Borexino, che si trova nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Italia). Ne mostriamo una buffa immagine che lo ritrae "incappottato". Ma prima di raccontarne il motivo, e prima di parlare delle ultime novità e dei risultati, è utile ricordare un po' di storia.
Fig.2: Foto dell’esperimento Borexino visto dall’esterno.