"Breve storia del neutrino" è uno dei quattro percorsi che la Redazione ha dedicato ad una delle particelle più elusive presenti nel Modello Standard della Fisica delle Particelle elementari. Il numero dei percorsi dedicati è di per sé indicazione dell’interesse ed attenzione che la comunità dei fisici sta dedicando a questa “trottola fatta di nulla”. Questo percorso in particolare presenta un breve percorso storico di una ricerca che si protrae con altalenanti successi da oltre 90 anni.
di Paolo Lenisa
Si è soliti associare la nascita della fisica moderna con la scoperta della radioattività da parte del fisico francese Henry Bequerel e dei coniugi Pierre e Marie Curie alla fine del XIX secolo. Essi scoprirono che alcuni minerali, contenenti uranio e radio , avevano la proprietà di impressionare delle lastre fotografiche poste nelle loro vicinanze. Le lastre fotografiche, una volta sviluppate, presentavano delle macchie scure. Per questa loro proprietà, elementi come l’uranio, il radio e il polonio (gli ultimi due scoperti proprio da Pierre e Marie Curie) vennero denominati “attivi” e il fenomeno di emissione di particelle venne detto radioattività.
Tra le diverse forme di radioattività scoperte vi era la radiazione β , costituita da elettroni . L’origine di questi elettroni rappresentava un vero e proprio enigma. Si era infatti a conoscenza che fornendo energia all’atomo tramite riscaldamento o irraggiamento si poteva strappare uno dei suoi elettroni più esterni, ma i raggi β presentavano caratteristiche molto diverse: gli elettroni venivano emessi senza fornire energia all’atomo.