percorso di Francesco Vissani
Hantaro Nagaoka e Jean Baptiste Perrin anche in questo caso, l’ipotesi non era completamente nuova e spesso si ricorda il fatto che era stata anticipata in qualche misura da Nagaoka che, già nel 1904, aveva proposto un modello dell’atomo ispirato agli anelli di Saturno.
Ma ben tre anni prima era stato Perrin (qua sopra in una foto del 1908) a proporre un’ipotesi molto simile a quella di Rutherford. Curiosamente, questo passaggio storico non viene di solito rammentato. Quindi, vi propongo di tornare indietro di 10 anni e di leggere cosa scriveva Perrin per fugare ogni dubbio sulla grande rilevanza del suo contributo scientifico. Riporto, in mia traduzione, alcuni passaggi di un suo lavoro divulgativo pubblicato sulla Revue Scientifique, 4a serie, volume 15 (1901). Ecco il primo:
Così la massa di un proiettile catodico, massa che d’ora in poi chiameremo corpuscolo,
è solo la millesima parte dell’atomo di idrogeno.
Esso si trova nella sezione dal significativo titolo “Division de l’atome en corpuscles” ed è seguito dalla seguente ed importante affermazione:
I corpuscoli negativi sono tutti uguali tra di loro, qualunque sia la natura chimica dell’atomo da cui si distaccano.
Altrettanto impressionante ed eloquente è questo successivo passaggio:
Ogni atomo sarà costituito, da una parte, da varie masse fortemente caricate di elettricità positiva, una sorta di soli (soleils) positivi la cui carica sarà molto superiore a quella di un corpuscolo, e d’altra parte, da una moltitudine di corpuscoli, una sorta di piccoli pianeti (planètes) negativi, l’insieme delle quali masse gravitano sotto l’azione delle forze elettriche, e la carica negativa totale equivale esattamente alla carica positiva totale, in modo che l’atomo sia elettricamente neutro.
Dunque, Perrin stava parlando proprio del modello planetario! Quel modello non fu subito accettato da tutti, siccome c’era ancora un grosso movimento di opinione che sosteneva che i raggi catodici fossero invece assimilabili ai raggi X che Röntgen aveva da poco scoperto; ma le opinioni dell’epoca non sono buone ragioni per ignorare la data di nascita di un’ipotesi che era stata descritta con tanta chiarezza.
Si noterà che Perrin aveva studiato sia i raggi catodici che i raggi X nella sua tesi di dottorato, e sin dal 1895 aveva sposato ed argomentato l’ipotesi (da lui attribuita a Crookes e Thomson) che i raggi catodici fossero costituiti da particelle di materia. Resta merito di Thomson, naturalmente, averla consolidata in via definitiva. E con questo, ritornerei alla nostra storia: siamo nel 1911, e Rutherford ha appena convinto tutti che l’atomo ha un nucleo, piccolo e pesante: il modello planetario è in auge.