percorso a cura di Piero Patteri

Fermi ritornò per la prima volta in Europa nel 1949 per partecipare a una serie di conferenze sui raggi cosmici. Tenne anche un ciclo di lezioni a Roma e Milano.

Il venerabile Professor Castelnuovo, presidente dell'Accademia dei Lincei, e membro di essa ancora prima della nascita di Fermi, presiedette alcune lezioni. Castelnuovo, che aveva conosciuto e apprezzato Fermi quando era studente, era stato cacciato dalla cattedra di matematica e dall'università nel 1938; e sotto l'occupazione nazista la sua vita era stata in pericolo. La ricostituita Accademia dei Lincei - era stata infatti smantellata dal fascismo nel 1939 - lo aveva eletto alla presidenza, e la sua presenza alle lezioni di Fermi era un toccante simbolo della rinascita dell'Italia.

Emilio Segré, in 'Fermi' 1971

Nell'Istituto di fisica di Roma del gruppo di collaboratori di Fermi era rimasto solo Amaldi, ma intanto un'altra generazione di fisici era nata studiando i raggi cosmici. Gli esperimenti con i raggi cosmici potevano essere condotti anche con le limitate risorse disponibili nell'Italia postbellica. Uno degli argomenti fondamentali della fisica subnucleare dell'immediato dopoguerra era la ricerca del mesone icona_glossario di Yukawa. A Roma fu eseguita da Conversi icona_minibiografia, Pancini icona_minibiografia e Piccioni una misura determinante per stabilire che la componente penetrante dei raggi cosmici non era il mesone di Yukawa, mediatore dell'interazione forte, ma era una particella completamente imprevista.

"La moderna fisica delle particelle ebbe inizio durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, quando un gruppo di giovani italiani, Conversi icona_minibiografia, Pancini e Piccioni, iniziarono un notevole esperimento"

L. Alvarez nella lezione Nobel 1968

Questo esperimento, che usava le più avanzate tecniche elettroniche del tempo, segnò l'avvio della presenza italiana nello sviluppo dei rivelatori di particelle , a cui furono dati significativi contributi nei decenni successivi.