percorso a cura di Piero Patteri
La fisica con i raggi cosmici produceva le delicate immagini delle traccie lasciate dalla nascita e trasformazione delle nuove particelle elementari nelle emulsioni fotografiche, ma non permetteva di studiare e comprendere molte altre caratteristiche della loro interazione, che diventano evidenti solo analizzando una grande quantità di eventi.
All'inizio degli anni cinquanta gli acceleratori cominciavano a produrre eventi in grande quantità, permettendo di studiarne altre proprietà. Fermi ideò un metodo statistico per fare previsioni e analisi di prima approssimazione degli esperimenti, e in tal modo poté organizzare il tumultuoso sviluppo della ricerca in fisica delle particelle nei primi anni cinquanta. Tra le scoperte o conferme sperimentali di questi anni c'è l'invarianza dell'interazione forte rispetto allo spin isotopico (praticamente l'interazione forte non dipende dalla carica elettrica, il cui effetto è solo una correzione ben calcolabile) e lo studio della prima risonanza pione-nucleone.
Enrico Fermi scomparve prematuramente il 29 novembre 1954, a 53 anni.
L'influenza di Fermi sulla fisica in Italia può difficilmente essere sovrastimata. Egli fu l'iniziatore di un movimento che rapidamente portò l'Italia dalle retrovie ad una importante posizione nel mondo della fisica. .... Fermi fece scienza al più alto livello, e con lui è scomparso l'ultimo scienziato del nostro tempo capace di raggiungere i vertici sia nella teoria che negli esperimenti, e di padroneggiare tutta la fisica. Emilio Segré, in 'Fermi' 1971 |