di Patrizia De Simone

Per più di duemila anni l'idea di Aristotele ebbe la meglio; ma a partire dal XVIII secolo gli scienziati, con una serie di scoperte che hanno dato origine alla chimica moderna, hanno dimostrato che tutte le sostanze sono scomponibili in piccolissimi costituenti corpuscolari, troppo piccoli per essere osservati con le tecniche dell'epoca. Seguendo la tradizione dei filosofi greci, i chimici chiamarono atomi icona_glossario tali costituenti.

 

scienzapertutti_tavola_elementi_chimici

 

Questa denominazione ebbe successo: i vari elementi chimici vennero catalogati in gruppi che mostravano proprietà simili, e da questo procedimento derivò la Tavola Periodica degli Elementiicona_linkesterno.

ScienzaPerTutti_atomiIn seguito, i fisici dimostrarono che gli atomi identificati dai chimici erano divisibili. Nelle decadi tra Ottocento e Novecento molti brillanti esperimenti mostrarono che gli atomi sono composti da un piccolo e denso nucleo icona_glossario centrale di carica icona_glossario positiva intorno al quale sono in costante moto particelle di carica elettrica negativa, chiamati  elettroni icona_glossario .

Nuclei ed elettroni si combinano in vari modi, tali da determinare le diverse proprietà chimiche osservate.

Per un certo tempo, i fisici pensarono che gli elettroni e il nucleo fossero gli atomi dei greci, le particelle elementari di cui tutta la materia è composta. Avevano solo parzialmente ragione; infatti, mentre l'elettrone è ancora oggi ritenuto indivisibile, nuovi esperimenti rivelarono che il nucleo atomico non è una particella fondamentale.