di Alberto Cavaliere
Alcune strofe dedico a un'ultima sostanza ch'oggi ha acquistato in pratica la massima importanza. Con termine generico, si chiama cellulosio; anch'esso si considera un multiplo d'esosio, e nel cotone idrofilo, nel sambuco, nel lino, alla purezza chimica l'abbiamo assai vicino. In piante molto giovani è puro; in quelle vecchie, invece, si contamina d'impurità parecchie, ch'eliminar si possono del cloro con l'ausilio, secondo il noto metodo che usava anche Pomilio, oppure se il legno scaldasi in una soluzione di bisolfito calcico, però sotto pressione. In massa amorfa e candida, se è puro, si presenta. E chi gl'innumerevoli usi non ne rammenta? Credo che tutti sappiano, ormai, come si parta dal legno o corpi analoghi per fabbricar la carta: Idrati di carbonio od anche carboidrati, con nome assai generico, un tempo eran chiamati certi composti organici senz'altro contenenti, con sei carbonii o un multiplo, ancora due elementi: l'idrogeno e l'ossigeno, i quali uniti vanno in quel rapporto identico con cui nell'acqua stanno. Alcuni d'essi zuccheri venivan definiti per il sapor dolcissimo di cui sono forniti. Quelli con sei carbonii, la serie più diffusa, venivan definiti per il sapor dolcissimo di cui sono forniti. Quelli con sei carbonii, la serie più diffusa, eran monosaccàridi, e il nome ancora s'usa; per quelli che contengono non sei carboni soli, ma un multiplo, cambiavasi invece il mono in poli. I primi, che sarebbero composti provenienti da ossidazion degli alcoli detti polivalenti, in generale, or prendono il nome di monosi: con il gruppo aldeidico vengon chiamati aldosi; stracci di lino, canapa, paglia, cotone, tutta la cellulosa, in genere, dei vegetal. si sfrutta. Perciò girar si vedono alcuni poveracci ch'esercitan l'industria di raccattar gli stracci. Senza parlar del metodo moderno ed industriale che cambia il cellulosio in seta artificiale, a questo punto, sembrami indispensabil cosa ch'io tenti di descrivere la nitrocellulosa. |
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